Questo pomeriggio, in occasione del Giovedì Santo, Papa Francesco ha celebrato la Santa Messa nella Cena del Signore nella Casa di Reclusione di Paliano, in provincia di Frosinone.
In relazione alla lavanda dei piedi, Francesco ha ricordato e spiegato il valore del gesto: «Quello che sembra il più grande deve fare il lavoro di schiavo.»
La cerimonia è ad esempio di quanto Gesù ha detto: «Chi vuole essere importante, deve farsi più piccolo, il servitore di tutti. E questo è quello che ha fatto lui, questo è ciò che fa Dio con noi. Ci serve, è il servitore. Tutti noi, che siamo poveracci... tutti! Ma lui è grande, lui è buono. E lui ci ama così come siamo.»
E la celebrazione del Giovedì Santo ne è la riprova: «Non è una cerimonia folkloristica: è un gesto - ha detto il Papa - per ricordare quello che ha dato Gesù. Dopo di questo, ha preso il pane e ci ha dato il Suo corpo. Ha preso il vino, e ci ha dato il Suo sangue. E così è l’amore di Dio.»
Nella sua omelia per la Messa in Coena Domini, Bergoglio ha ricordato il significato del gesto della lavanda dei piedi: «Quella di lavare i piedi era un’abitudine che si faceva all’epoca, prima dei pranzi e delle cene, perché non c’era l’asfalto e la gente viaggiava spesso a piedi, nella polvere… e uno dei gesti per ricevere le persone in casa, anche a mangiare, era lavar loro i piedi.
Un compito normalmente riservato agli schiavi. Ma Gesù capovolge [la regola] e lo fa lui. E a Simone che non voleva farlo, Gesù spiega che così bisognava, perché lui è venuto al mondo per servire, per servirci, per farsi schiavo per noi, per dare la vita per noi, per amare sino alla fine.»