"L'attentatore a bordo di un furgone si è scagliato contro una fermata dell'autobus e subito dopo ha cominciato ad accoltellare i passanti. È stato fermato dal coraggioso intervento di un civile". 

Così il capo della polizia Yaacov Shabtai ha riassunto il presunto attacco terroristico, secondo l'agenzia Wafa, portato da un 23enne palestinese originario el distretto di Hebron.

Sette gli israeliani rimasti feriti nell'attacco, alcuni dei quali in modo grave. Secondo le prime ricostruzioni, il mezzo guidato da Hassim Halaila, questo il nome del presunto attentatore, ha sterzato e si è diretto sulle persone in attesa alla stazione degli autobus nei pressi di un centro commerciale a Tel Aviv.

L'uomo è poi sceso dal mezzo e ha iniziato a pugnalare le persone per strada prima di essere colpito.

Le riprese video hanno mostrato un civile israeliano che ha sparato all'aggressore mentre era a terra ferito, ma ancora vivo, diverse volte da distanza ravvicinata, fino a quando non lo ha ucciso.

Intanto l'Autorità palestinese afferma che un'altra persona è stata uccisa a colpi di arma da fuoco dalle truppe israeliane nella città di Jenin. Non è stata rilasciata alcuna comunicazione da parte delle forze di difesa israeliane.

Questa uccisione porta a 11 il bilancio dei morti dell'operazione dell'IDF nel campo profughi di Jenin, iniziata lunedì mattina.

Sempre oggi, numerosi i palestinesi feriti, sia a seguito di attacchi dei coloni ebrei, sia a seguito di scontri con i militari israeliani che hanno utilizzato proiettili veri. Ma di questi fatti nessuno si scandalizza o ha da ridire.