Plastino: “Manna conosce benissimo la personalità di De Laurentiis. Gasperini? Aspettiamo le decisioni del club”

Michele Plastino parla a Marte Sport Live: “Sul futuro del Napoli, o di altri, io non mi esprimo per principio. Anche perché qualsiasi cosa dici puoi portare fortuna o sfortuna. Su Manna e sul fatto che possa avere o meno carta bianca, io credo che chiunque vada a Napoli sappia di trovarsi di fronte ad un presidente con una certa personalità. Quindi al momento che si fa una scelta io credo che, in contemporanea, c’è anche una strategia di comportamento. In questo senso azzardo nel dire che sono fiducioso. Non so se Gasperini verrà a Napoli figuriamoci se posso sapere, come dice il tifoso ascoltatore, se porterà con sé Scalvini e Koopmeiners. Anche perché non è più come un tempo, che quando arrivava l’allenatore con lui portava alcuni giocatori fidati. Quello che ho saputo, invece, ma è solo una voce, è che Thiago Motta non andrà alla Juve ma ad una squadra inglese. Detto che io credo al mercato solo quando ci sono le firme sui contratti, posso dire che oggi va di moda De Zerbi al Milan”. 


Juve, addio Manna: è pronto per Il Napoli

La notizia era nell’aria, niente di clamoroso quindi, ma dopo cinque stagioni la Juventus ha salutato Giovanni Manna. L’ormai ex dirigente bianconero è pronto per una nuova avventura al Napoli dove sarà a capo della direzione sportiva della società. Con la Juventus è arrivata la risoluzione consensuale del contratto dopo essersi occupato prima del settore giovanile bianconero partendo dall’Under 19, passando dalla NextGen fino alla prima squadra con l’obiettivo di crescere talenti.

IL COMUNICATO DELLA JUVENTUS

“Le strade di Giovanni Manna e della Juventus si dividono. È ufficiale la risoluzione consensuale del suo contratto con il Club. L’Head of First Team saluta dopo cinque stagioni insieme. Cinque anni che lo hanno visto prima occuparsi del Settore Giovanile bianconero in qualità di Responsabile dell’Under 19 e poi dell’allora Under 23 – oggi Next Gen – in veste di Direttore Sportivo, con il primario obiettivo di fare crescere e maturare i tanti giovani presenti in rosa.Ringraziamo Giovanni per il lavoro svolto con grande professionalità in questi anni insieme e gli auguriamo buona fortuna per il futuro”.


Gudmundsson, sorpasso Napoli: può beffare Inter e Juve!

Il Napoli prova il blitz per Albert Gudmundsson del Genoa, secondo quanto racconta oggi la Gazzetta dello Sport. Nelle ultime ore il presidente Aurelio De Laurentiis avrebbe intensificato i contatti con i dirigenti del Grifone con l’obiettivo di anticipare tutti nella corsa all’islandese, vera e propria sorpresa di questa stagione in Serie A.

Il Genoa valuta il suo cartellino non meno di 30 milioni di euro, cifra che non sembra spaventare il Napoli che in estate avrà tantissima liquidità da immettere sul mercato grazie alla cessione sempre più probabile di Victor Osimhen per oltre 100 milioni di euro. Inizialmente gli azzurri proveranno ad inserire una contropartita tecnica per abbattere parzialmente la cifra, col nome di Leo Ostigard che resta in cima ai pensieri. Ma il Genoa, almeno per il momento, non sembra intenzionato ad accettare giocatori all’interno dell’operazione.

Una direzione più precisa sarà presa solo dopo la fine del campionato, col quotidiano che individua in quella data il momento giusto per l’affondo azzurro. Anche perché nelle prossime ore Giovanni Manna sarà ufficializzato come nuovo direttore sportivo, a quel punto tutti i tasselli saranno al proprio posto e potrà partire la trattativa vera e propria. Il tutto volendo forzare i tempi per anticipare l’Inter, alle prese con i noti problemi societari legati al sempre più probabile passaggio di consegne da Stevan Zhang a Oaktree


Ranieri dice basta: lascia il Cagliari e il calcio dopo 50 anni vissuti alla grande

Claudio Ranieri ha deciso: lascia il Cagliari e il calcio. A quasi 73 anni ha stabilito che fosse arrivato il momento di dire basta. Una decisione presa al termine di una stagione intensa, in cui aveva anche deciso di dimettersi prima che la squadra lo convincesse a restare e a conquistare l'ennesimo grande risultato: una salvezza arrivata dopo l'incredibile promozione di un anno fa. “Ho deciso che il Cagliari sarà l’ultima squadra che allenerò”, aveva detto lo scorso agosto ed è stato di parola. 

"Ho ancora un anno di contratto, ma ora lasciatemi riposare e poi vedremo. L'entusiasmo è quello del primo giorno ed è la mia molla". Queste le parole di Ranieri dopo la decisiva vittoria di domenica scorsa in casa del Sassuolo. Dopo due giorni di riflessione è arrivata una decisione che, a 72 anni e mezzo, è più che comprensibile. Lascia così il calcio un personaggio che ha debuttato tra i professionisti nella sua Roma 51 anni fa, e che ha vestito le maglie di Catanzaro, Catania e Palermo. Il meglio, però, lo ha dato da allenatore.
Ha iniziato nella Vigor Lamezia (prima nel suo girone di Interregionale) nel 1986, per poi fare una scalata incredibile: Campania, Cagliari, con doppia promozione, Napoli, Fiorentina (riportando i viola in Serie A e conquistando una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana), Valencia, in due occasioni, con il corredo di una Coppa del Re, una Coppa Intertoto e una Supercoppa Europea, Atletico Madrid, Chelsea (portato in semifinale di Champions), Parma (salvezza quasi impossibile), la Juventus del post Calciopoli, la Roma, in due occasioni (a un passo dallo Scudetto del 2010), Inter, Monaco, Nazionale greca, Leicester (capolavoro della carriera con l'incredibile conquista della Premier League), Nantes, Fulham, Samp, Watford e il magico ritorno a Cagliari per il gran finale. Una carriera incredibile che merita un inchino di rispetto da parte di tutto il calcio mondiale.   

LE PAROLE DI RANIERI

"Ho iniziato il mio percorso qui nel 1988. Ma dopo una promozione quasi inaspettata e la salvezza ho deciso che la cosa giusta è lasciare adesso, a malincuore perché è una decisione dura". Claudio Ranieri, attraverso i canali social del Cagliari, spiega le sue ragioni. "Sapete quanto avessi paura nel tornare e rischiare di macchiare i tre anni che mi avevano riempito il cuore. Non volevo venire, in parecchi insistevano e quando mi capitò di leggere le parole di Gigi Riva decisi di tornare, anche rischiando. Adesso però è giunto il momento di lasciarci: mi auguro di essere ricordato come una persona positiva, che ha chiesto aiuto ai sardi. Senza di loro non ce l'avremmo fatta, il pubblico ha creduto alle mie parole e siamo riusciti a tenere la barca dritta. Di questo ne sono eternamente grato: mi avete fatto vivere un anno e mezzo meraviglioso, sono orgoglioso di voi. Grazie di cuore, giovedì ci sarà l'ultima partita e vi abbraccerò calorosamente", ha concluso Ranieri.

IL COMUNICATO DEL CAGLIARI"Mister Ranieri si congeda dal Cagliari: nelle sue due esperienze con il Club è riuscito sempre a portare la squadra al raggiungimento dell’obiettivo finale. Già autore in passato di due promozioni (dalla C alla A) e di una salvezza nella massima serie, nell’ultimo anno e mezzo ha compiuto l’ennesimo capolavoro con la vittoria dei playoff e la conquista in questa stagione della permanenza nel massimo campionato.“Risorgeremo, lo ha detto Claudio Ranieri”. Era l’estate 1988 quando un appena trentasettenne allenatore romano arrivava in Sardegna per raccogliere un’eredità pesante: guidare il Cagliari, la squadra di un’Isola, società nobile ma decaduta, scivolata in Serie C e ritrovatasi alle soglie del fallimento. Era stata un’intuizione dell’allora presidente Tonino Orrù e del direttore sportivo del tempo, Carmine Longo, che videro in lui l’uomo giusto per pianificare la risalita. Così giovane, ma allo stesso tempo maturo, parlava con la sicurezza di un veterano: da capitano delle sue squadre era stato già allenatore in campo, sotto la guida di tecnici come Gianni Di Marzio e Carlo Mazzone. La sua determinazione, il carisma, i suoi modi garbati, la disponibilità. Sempre la battuta pronta, una buona parola per tutti: le sue qualità professionali e umane fecero subito breccia nell’ambiente. I Sardi si innamorano subito di lui, lui si innamorò dell’Isola.“Risorgeremo”, disse il Mister alla squadra, un tam-tam che ben presto si diffuse tra i tifosi. Fu l’inizio di un ciclo di successi: subito due promozioni consecutive, dalla C alla B e poi dalla B alla A. Qualcosa riuscito poche volte nella storia del calcio italiano. La stagione 1990-91, con il Cagliari di nuovo nella massima serie, partì male: la squadra stentava e chiuse l’andata al penultimo posto. Da lì, un’altra impresa: il gruppo nel girone di ritorno macinò gioco e punti, salvandosi addirittura con una giornata di anticipo.

Le strade del Mister e del Cagliari si dividono lì, ma con la promessa di ritrovarsi, un giorno. Claudio Ranieri intraprende un percorso da allenatore che lo porta a sedersi sulle panchine dei più importanti club in Europa, ad inanellare successi. Senza, però, mai perdere di vista il “suo” Cagliari. Così quando vince la Premier League 2015-16 con l’outsider Leicester, compiendo un autentico “miracolo” sportivo, il suo pensiero si fa subito a tinte rossoblù: “Il Leicester mi ha dato gran parte della fama mondiale che ho adesso, ma il mio sogno da allenatore resta Cagliari, è lì che è iniziato tutto questo”.Ecco quella promessa, quelle strade che per anni hanno camminato in parallelo sono destinate a rincontrarsi. È la stagione 2022/23: il Cagliari è di nuovo in difficoltà, invischiato nelle sabbie mobili della B. Come anni prima fu per Tonino Orrù, oggi l’intuizione è del presidente Tommaso Giulini, con il direttore sportivo Nereo Bonato: è Claudio Ranieri il condottiero per guidare la risalita. Non è, però, così semplice: “Avevo paura di sporcare quel bel ricordo”, confiderà poi il Mister. In suo soccorso Gigi Riva: “Claudio è uno di noi, mi farebbe molto piacere se tornasse”, le parole del Mito a rompere definitivamente gli indugi.Un nuovo inizio, una nuova avventura in rossoblù. “Datemi tempo”, esordisce subito il Mister, ma soprattutto ai tifosi dice: “Soffiateci dietro sempre, da soli non ce la faremo”. È un crescendo: dal gennaio 2023 comincia una cavalcata che porta il Cagliari a conquistare posizioni su posizioni in classifica sino ai 60 punti che valgono il quinto posto e i play-off. I rossoblù battono in casa il Venezia, si aggiudicano il doppio confronto contro il Parma e nella finale di ritorno di Bari conquistano la A.Un tassello è stato posto, il Cagliari è di nuovo dove merita di stare. Ma ora la massima serie va difesa. Come 31 anni fa, nella prima stagione di mister Ranieri in Serie A con il Cagliari, la squadra all’inizio stenta, non trova continuità di risultati: ma al timone c’è una guida sicura che sa bene come portare la barca in porto, superando le “libecciate”. Perché intanto i tifosi non smettono mai di “soffiare” e tutti – Società, squadra, staff, ambiente – remano sempre nella stessa direzione. Quando il 22 gennaio 2024 il mondo si ferma e tutta la grande famiglia del Cagliari, attonita, piange la scomparsa del suo Eroe, la promessa è fare di tutto per conquistare la salvezza.La squadra a metà febbraio cambia passo, artefice di una serie di risultati e vittorie di prestigio – come quella contro l’Atalanta e i pareggi contro Inter e Juventus – che la allontanano dalle zone più calde della classifica. La salvezza è lì, a portato di mano, ma bisogna prendersela. Il Cagliari vola a Reggio Emilia per giocare contro il Sassuolo, è la gara che vale una stagione, quella decisiva, da non sbagliare. “Poco prima di iniziare la partita ho ripetuto alla squadra quello che già dissi negli spogliatoi di Bari, quando mi chiamò al telefono il nostro Gigi Riva: “Ricorda ai ragazzi che dietro di loro c’è tutta un’Isola”. A Reggio Emilia sono in quattro mila, riempiono una Curva che trasborda di passione rossoblù. Con il cuore al Mapei Stadium ci sono tutti i Sardi. Segna Prati, a tempo scaduto raddoppia Lapadula e può partire la festa. Mister Ranieri viene portato in trionfo dalla squadra sotto la Curva e festeggia con i tifosi insieme al presidente Giulini. Il Cagliari è ancora in Serie A, anche quella promessa è stata mantenuta: la salvezza è per GigiÈ così la chiusura di un cerchio. La permanenza in A, esattamente come 31 anni prima, è arrivata il 19 maggio, sempre in Emilia, con una giornata di anticipo. La sensazione è quella di vivere un film, uno di quelli da Oscar, che ti conquistano per la loro sceneggiatura perfetta: uno di quelli che ti fa ridere, ma che sa farti anche emozionare e commuovere. Sono lacrime di gioia e riconoscenza nei confronti di chi ha saputo scrivere tra le più belle pagine della storia del Cagliari: perché quanto fatto resterà indelebile nel cuore di ogni tifoso.Cagliari è e sarà sempre la tua casa. Per sempre grati, Mister".