Questo sabato, Papa Francesco si è recato ad Assisi in occasione dell'evento "Economy of Francesco", dove giovani economisti, imprenditori e imprenditrici si sono riuniti provenienti da più di 100 Paesi. Di seguito un estratto di quanto il pontefice ha detto.
Le nuove generazioni vivono tempi difficili perché noi adulti "non abbiamo saputo custodire il pianeta e non stiamo custodendo la pace".
I giovani sono così chiamati a diventare costruttori della casa comune che "sta andando in rovina" e una nuova economia, ispirata a Francesco d'Assisi, oggi può e deve essere amica della terra e della pace.
"La vita di Francesco d'Assisi, dopo la sua conversione, è stata una profezia" e nella Bibbia "la profezia ha molto a che fare con i giovani ... portatori di uno spirito di scienza e di intelligenza".
Il Papa così affida ai giovani il compito di uscire dal paradigma economico del '900 guidati da "una visione nuova dell'ambiente e della terra. ... Le piante sanno cooperare con tutto l'ambiente circostante – fa notare -, e anche quando competono, in realtà stanno cooperando per il bene dell'ecosistema".
Noi uomini, in questi ultimi secoli, siamo cresciuti a scapito della terra che ha finito per pagarne il conto: è stata spesso saccheggiata per aumentare il nostro benessere, e neanche il benessere di tutti. È pertanto giunto il tempo di abbandonare le fonti fossili d'energia e di accelerare lo sviluppo di fonti a impatto zero o positivo.
"Occorre un cambiamento rapido e deciso. Questo lo dico sul serio: conto su di voi!"
Non tutte le soluzioni ambientali hanno gli stessi effetti sui più poveri, e quindi vanno preferite quelle che riducono la miseria e le diseguaglianze. Mentre cerchiamo di salvare il pianeta, non possiamo trascurare chi soffre. L'inquinamento che uccide non è solo quello dell'anidride carbonica, anche la diseguaglianza inquina mortalmente il nostro pianeta.
Ma anche "le solitudini sono un grande affare nel nostro tempo", con il consumismo chiamato a riempirle con le sue merci, mentre cerca di cancellare la dimensione spirituale presente nell'uomo.
Francesco ha ricordato la fonte ispiratrice di Economy of Francesco, avvertendo la necessità di partire dai poveri per guardare all'economia e al mondo, in modo da riuscire "ad aprire cammini nuovi perché gli stessi poveri possano diventare i protagonisti del cambiamento".
"San Francesco", fa notare il Papa, "amava i poveri e non disprezzava la loro povertà. Il nostro capitalismo, invece, vuole aiutare i poveri ma non li stima, non capisce la beatitudine paradossale: "beati i poveri". Noi non dobbiamo amare la miseria, anzi dobbiamo combatterla, anzitutto creando lavoro, lavoro degno. Ma il Vangelo ci dice che senza stimare i poveri non si combatte nessuna miseria. Ed è invece da qui che dobbiamo partire, anche voi imprenditori ed economisti: abitando questi paradossi evangelici di Francesco".
Tre indicazioni le indicazioni date dal Papa per seguire tale intento.
La prima è "guardare il mondo con gli occhi dei più poveri", assumere "la prospettiva delle vittime e degli scartati."
"Ma per avere gli occhi dei poveri e delle vittime bisogna conoscerli, bisogna essere loro amici. E, credetemi, se diventate amici dei poveri, se condividete la loro vita, condividerete anche qualcosa del Regno di Dio, perché Gesù ha detto che di essi è il Regno dei cieli, e per questo sono beati. E lo ripeto: che le vostre scelte quotidiane non producano scarti".
La seconda indicazione è di non dimenticare "di creare lavoro, buon lavoro", e di non dimenticare i lavoratori.
La terza è: incarnazione. Gli ideali, i desideri e i valori devono tradursi in opere concrete, insieme al cuore e alla testa è necessario usare anche le mani.
Le idee sono necessarie, ci attraggono molto soprattutto da giovani, ma possono trasformarsi in trappole se non diventano "carne", cioè concretezza, impegno quotidiano.
Il Papa ha infine concluso il suo intervento con questa preghiera:
"Padre, Ti chiediamo perdono per aver ferito gravemente la terra, per non aver rispettato le culture indigene, per non avere stimato e amato i più poveri, per aver creato ricchezza senza comunione. Dio vivente, che con il tuo Spirito hai ispirato il cuore, le braccia e la mente di questi giovani e li hai fatti partire verso una terra promessa, guarda con benevolenza la loro generosità, il loro amore, la loro voglia di spendere la vita per un ideale grande. Benedicili nelle loro imprese, nei loro studi, nei loro sogni; accompagnali nelle difficoltà e nelle sofferenze, aiutali a trasformarle in virtù e in saggezza. Sostieni i loro desideri di bene e di vita, sorreggili nelle loro delusioni di fronte ai cattivi esempi, fa' che non si scoraggino e continuino nel cammino. Tu, il cui Figlio unigenito si fece carpentiere, dona loro la gioia di trasformare il mondo con l'amore, con l'ingegno e con le mani. Amen".