"Sono onorata che il Presidente Trump mi abbia chiesto di guidare Voice of America. VOA è un'importante emittente internazionale dedicata a promuovere gli interessi degli Stati Uniti, interagendo direttamente con le persone in tutto il mondo e sostenendo la democrazia e la verità.Con un pubblico di 326 milioni di persone, Voice of America fornisce informazioni in 48 lingue. Sotto la mia guida, la VOA eccellerà nella sua missione: raccontare i successi dell'America a livello globale.Grazie per la fiducia riposta in me, Presidente Trump. Non vedo l'ora di guidare Voice of America e di iniziare subito questo percorso".

Così Kari Lake, "seguace di Cristo, moglie di Jeff, madre di Ruby e Leo, un incubo per le fake news", ha commentato la nomina alla guida di Voice of America (VoA, La voce dell'America) da parte di Trump.

Con un budget di quasi 300 milioni di dollari, VoA trasmette in tutto il mondo in quasi 50 lingue a un pubblico settimanale di oltre 326 milioni di persone. Fu fondata nel 1942, durante la seconda guerra mondiale.

Ad aprile Biden aveva nominato alla guida di Voice of America Michael Abramowitz, un premio Pulitzer ottenuto mentre lavorava al Washington Post. Prima della nomina era presidente di Freedom House, un'organizzazione non-profit e pro-democrazia. 

I meriti che hanno permesso a Kari Lake, comunque con un passato di giornalista, di ottenere tale nomina? Eccoli...

Lake è stata una sostenitrice della cosiddetta "Big Lie", l'accusa infondata che le elezioni presidenziali del 2020 siano state rubate a Donald Trump. Ha fatto affermazioni simili anche riguardo alla sua sconfitta nelle elezioni dove nel 2022 si era candidata a governare l'Arizona, sostenendo che ci fossero  state irregolarità nel conteggio dei voti, irregolarità ripetutamente respinte dai tribunali​.

Ha accusato funzionari elettorali, come Stephen Richer della Contea di Maricopa (Arizona), di aver intenzionalmente manipolato i risultati elettorali. Accuse che hanno alimentato minacce e molestie contro Richer e la sua famiglia e le sono costate una causa per diffamazione.

Lake, da perfetta sostenitrice del movimento MAGA, ha anche amplificato teorie complottiste su argomenti vari, tra cui il presunto controllo dei media mainstream e le operazioni delle macchine per il voto Dominion.

In pratica, Trump ha nominato una "complottista" alla guida di un organo di informazione nato per denunciare le fake news della propaganda nazifascista.

Ma non c'è da meravigliarsene, visto che durante il suo primo mandato Trump - dopo aver più volte attaccato Voice of America per le sue scelte editoriali - nel 2020 nominò Michael Pack, sodale di Stephen Bannon, a capo dell'Agenzia statunitense per i media globali, che supervisiona Voice of America e altri organi di informazione finanziati a livello federale. Pack è stato poi condannato per aver violato i diritti del Primo Emendamento nei confronti dei giornalisti dell'emittente, abusando del proprio potere ed emarginando i dirigenti che riteneva non supportassero a sufficienza Trump!

E in Italia i (post) fascisti esultano perché uno come Trump avrebbe scelto Meloni come suo mediatore con l'Europa, mentre un vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, cerca di accreditarsi con il futuro presidente degli Stati Uniti, "mascherandosi" da Trump!