COMUNICATO STAMPA DEL MOVIMENTO NO MUOS  -  Il Movimento NO MUOS denuncia con forza l'attuale corsa al riarmo dell'Europa, che rappresenta un'ulteriore accelerazione verso scenari di guerra e devastazione globale. La crescente militarizzazione dei territori, il rafforzamento degli arsenali e l'aumento delle spese militari sono strumenti di dominio che alimentano conflitti, distruggono comunità e negano qualsiasi possibilità di pace.

L'orrore che si sta consumando a Gaza è l'espressione più brutale di questa logica: un popolo viene annientato sotto gli occhi del mondo in una carneficina che non può essere ridotta a una questione geopolitica, ma che deve essere chiamata con il suo vero nome: genocidio. Il bombardamento sistematico delle infrastrutture civili, l'assedio, la privazione di acqua, cibo e cure mediche sono crimini contro l'umanità che non possono trovare alcuna giustificazione.

La guerra non è mai un evento isolato: è il prodotto di un sistema di potere che considera la vita umana sacrificabile agli interessi economici e strategici delle grandi potenze. Il riarmo dell'Europa, sostenuto da governi complici e da un'industria bellica senza scrupoli, non è una risposta alla sicurezza, ma una minaccia diretta alla pace e ai diritti dei popoli.

A questo si aggiunge un'intensificazione della repressione nei confronti di chi dissente, sia nei contesti di mobilitazione contro la guerra che nel più ampio quadro delle lotte sociali. Assistiamo all'arresto e alla criminalizzazione di attivisti, alla censura di voci critiche, alla limitazione degli spazi di protesta. Il militarismo si accompagna sempre alla repressione: chi difende la pace, chi denuncia i crimini di guerra, chi si oppone alla logica bellica viene perseguitato, intimidito e ridotto al silenzio. Questo non è accettabile. Difendere il diritto al dissenso significa difendere la libertà di tutti.

Allo stesso tempo non è una risposta alla sicurezza l'inasprimento delle misure repressive, questa guerra interna a cui stiamo assistendo sempre più nell'ultimo periodo: provvedimenti che fioccano dentro ogni tipo di movimento sociale e politico (si pensi, contro il MUOS in Sicilia, all'apertura dei nuovi recenti processi, ai fogli di via, agli avvisi orali, alle minacce di sorveglianza speciale subite negli ultimi mesi); provvedimenti che colpiscono non soltanto chi disobbedisce ma anche chi semplicemente prova a dissentire; provvedimenti che inibiscono la possibilità di azione, quella di movimento e quella di un pensiero svincolato dalle logiche dominanti.

Come Movimento NO MUOS, ribadiamo il nostro rifiuto netto della guerra e del militarismo. Ci opponiamo alla costruzione di nuove basi militari, all'uso dei nostri territori per scopi bellici e all'incessante produzione di morte che arricchisce pochi e devasta intere nazioni. Siamo al fianco della popolazione palestinese, vittima di un massacro inaccettabile, e di tutte le comunità oppresse dalla violenza e dall'occupazione militare.

Vogliamo:

  • L'immediato cessate il fuoco e la fine dell'aggressione a Gaza.
  • L'embargo sulle forniture di armi a Israele e il blocco della cooperazione militare con lo stato occupante.
  • Lo smantellamento delle basi NATO e di tutte le infrastrutture militari che trasformano i nostri territori in strumenti di guerra.
  • Un'inversione di rotta nelle politiche europee, che devono puntare alla diplomazia e alla cooperazione tra i popoli attraverso forme di partecipazione alle decisioni politiche più democratiche e dirette possibili, non alla corsa agli armamenti.
  • La fine della repressione contro chi si oppone alla guerra e la garanzia della libertà di espressione e di protesta.

Non ci sono guerre giuste, non ci sono guerre necessarie: c'è solo il dovere di resistere alla logica della distruzione. Il nostro impegno continua, nelle piazze, nei territori e nelle lotte quotidiane per la smilitarizzazione, la giustizia sociale e la libertà di dissenso.

Aderiamo alle manifestazioni in programma a Catania, Palermo, Ragusa e altre città contro guerre, riarmo, genocidio del popolo palestinese, imperialismo e militarismo.

Movimento NO MUOS