Nelle sette gare finora disputate in MotoGP, sono stati sei i piloti che si sono alternati sul primo gradino del podio. Nella stagione 2020, orfana di Marc Marquez, la MotoGP non ha ancora trovato un nuovo "padrone" che potesse fare le veci del campione spagnolo.

Domenica, a vincere il GP dell'Emilia Romagna e della Riviera di Rimini, che come una settimana fa si è disputato sul circuito di Misano intitolato a Marco Simoncelli, è stata la volta di Maverick Vinales (Monster Energy Yamaha MotoGP), seguito da Joan Mir (Suzuki Ecstar) e da Pol Espargaro (Red Bull KTM Factory Racing) che hanno consegnato alle cronache un podio tutto spagnolo, che non si vedeva dal 2019 (GP del Regno Unito del 2019. 

Spenti i semafori è stato Jack Miller (Pramac Racing) a partire davanti a tutti, ma complice un problema al motore (l'australiano si ritirerà a metà gara dopo aver perso numerose posizioni) è Vinales a prendere il comando. Il pilota spagnolo impone il suo ritmo e dà l'impressione di poter fare una gara solitaria fino al traguardo. 

Ma è, per l'appunto, solo un'impressione. Francesco Bagnaia (anche lui su una Pramac Racing motorizzata Ducati) con una serie di tempi sul giro impressionanti e costanti, si porta in breve tempo dalla quinta alla seconda posizione per poi superare Vinales e prendere in solitaria il comando della gara e mantenerlo fino a 5 giri dalla fine quando, alla curva 6, perde la ruota davanti e scivola nella ghiaia dietro alla moto che lo precede capovolgendosi un paio di volte. 

Dalla possibilità di portare a casa la sua prima vittoria, Bagnaia non si può consolare neppure con qualche punto nel mondiale. Vinales che lo seguiva ad un paio di secondi ha ringraziato e ha tagliato per primo il traguardo.

Dietro a  lui è stata bagarre per il piazzamento d'onore tra Mir (Suzuki), Pol Espargaro (Red Bull KTM) e Fabio Quartararo (Petronas Yamaha). Per molti giri Quartararo non è riuscito a superare Espargaro che lo precedeva, pensando di piazzare la zampata nel finale, ma non si è accorto che dietro si faceva sotto Mir che dopo una progressione costante prima infila il francese e poi, a due giri dalla fine, supera Espargaro conquistando la seconda piazza. Anche Quartararo riesce a superare i pilota della KTM ma viene sanzionato con un long lap penalty quando mancano pochi passaggi dalla bandiera a scacchi. Il francese non sconta la penalità, si prende  3 secondi e dal terzo scivola al quarto posto. 

Quinto si è piazzato Miguel Oliveira (Red Bull KTM Tech3) davanti alle due Honda di Nakagami (LCR Honda Idemitsu) e Alex Marquez (Repsol Honda Team), autore finalmente di una buona gara, anche se non nelle primissime posizioni. 

Ottava e decima le due Ducati ufficiali di Dovizioso e Petrucci, mentre nono è giunto Franco Morbidelli (Petronas Yamaha), autore comunque di un'ottima gara, dato che al primo giro è finito nella ghiaia per un caduta di Aleix Espargaro (Aprilia) ed è riuscito a rimontare dall'ultima posizione.

Partiti nelle prime posizioni sono caduti ad inizo gara, separatamente, sia Valentino Rossi (Monster Energy Yamaha MotoGP) che Brad Binder (Red Bull KTM Factory Racing) che avevano optato per una gomma dura sull'anteriore, più difficile da gestire nei primi giri. Rossi è ripartito ma si è ritirato dopo 18 giri, mentre il sudafricano ha getta la spugna poco dopo l'uscita.