Bardonecchia, il comune più occidentale d'Italia. Ed è così "occidentale" tanto da affacciarsi sulla Francia. Per questo, sentieri, strade e stazione ferroviaria sono frequentati non solo da turisti che vanno a sciare o a trascorrere l'estate al riparo dal caldo, a seconda della stagione, ma anche da numerosi migranti che cercano in ogni modo di attraversare il confine.

In molti casi, volontari e comuni cittadini che abitano da quelle parti si sono ritrovati a soccorrere migranti che tentavano di passare il confine anche attraversando i valichi alpini, senza neppure avere l'equipaggiamento adatto... anche in estate, dove di notte le temperature scendono comunque di parecchi gradi e le t-shirt non sono sufficienti per ripararsi dal freddo. Per questo, in loco si trovano associazioni che si occupano di migranti.

Nella stazione ferroviaria di Bardonecchia, nel tardo pomeriggio di venerdì, alcuni uomini con la divisa della guardia di confine francese sono entrati, armati, dove operano per l'appunto i mediatori culturali di Rainbow4Africa e gli avvocati di ASGI, Associazione Studi Giuridici Immigrazione.

Si tratta di un presidio sanitario in "territorio italiano" che i poliziotti francesi hanno utilizzato per poter fare le analisi delle urine ad un migrante... ma senza chiedere il consenso all'uso dei locali e, oltretutto, adottando nei confronti del ragazzo nigeriano un comportamento giudicato irrispettoso dei diritti umani, secondo il racconto dei volontari delle ONG.

Il dottor Paolo Narcisi, Presidente di Rainbow4Africa, ha commentato l'accaduto con queste parole: «Riteniamo questi atti delle ignobili provocazioni. Abbiamo fiducia nell’operato delle istituzioni e della giustizia italiana, che sono state investite della responsabilità di attuare i passi necessari verso la Francia. Il nostro unico interesse rimane assicurare rispetto dei diritti umani dei migranti.»

E l'Avvocato Lorenzo Trucco, presidente di ASGI, ha poi aggiunto: «Ritengo che quanto accaduto sia una gravissima violazione non solo di quel sistema dei diritti umani che dovrebbe contraddistinguere l'Europa, ma anche una violazione dei principi basilari della dignità umana, intollerabile nei confronti di persone venute per richiedere protezione. Si valuterà, pertanto, ogni possibile azione per contrastare simili comportamenti.»

Infine, anche il sindaco di Bardonecchia ha voluto commentare quanto è successo con le seguenti parole: «Sono molto arrabbiato e amareggiato per quello che è successo.»

L'Italia è diventata una succursale della Francia?

Dopo aver riflettutto su questo aspetto, persino Salvini ha pensato bene di indignarsi: «Altro che espellere i diplomatici russi - ha dichiarato il leader leghista - qui bisogna allontanare i diplomatici francesi! Con noi al governo l’Italia rialzerà la testa in Europa, da Macron e Merkel non abbiamo lezioni da prendere, e i nostri confini ce li controlleremo noi.»

E non poteva essere da meno Fratelli d'Italia che tramite Giorgia Meloni, ha dichiarato: «Inaccettabile violazione della sovranità italiana da parte della Francia. I gendarmi francesi hanno fatto irruzione, armati, nella stazione di Bardonecchia durante un blitz anti immigrazione.

Così si è ridotta l’Italia dopo sei anni di governi asserviti alle cancellerie straniere. Fratelli d’Italia chiede che l’ambasciatore francese sia immediatamente convocato dalla Farnesina per chiarire questo ennesimo gravissimo atto contro l’Italia.»

E la Meloni è stata subito accontentata, con la Farnesina che ha prontamente replicato: "Abbiamo chiesto spiegazioni al governo francese e all'Ambasciata di Francia a Roma, attendiamo a breve risposte chiare, prima di intraprendere qualsiasi eventuale azione".

E anche in questo caso le spiegazioni sono arrivate con il comunicato diramato dal ministro Gerald Darmanin, alle cui dipendenze opera la "Brigade ferroviaire" della dogana francese, i cui uomini sono all'origine di quanto accaduto.

Come riassunto nel comunicato, una squadra della Brigata Ferroviaria di Modane stava eseguendo un controllo sul TGV che percorreva la tratta Parigi - Milano. Gli agenti hanno fermato un passeggero, di nazionalità nigeriana e residente in Italia, per verificare se avesse "dentro di sé" degli stupefacenti e agisse da corriere.

Secondo quanto riportato nel comunicato, gli agenti hanno chiesto alla persona fermata se acconsentisse ad effettuare un test delle urine per l'individuazione di narcotici. Il passeggero ha risposto affermativamente.

Pertanto, una volta arrivati alla stazione di Bardonecchia, gli agenti hanno utilizzato i locali adiacenti, messi a disposizione della dogana francese in base a degli accordi che risalgono al 1990.

Quei locali sono gli stessi usati da Rainbow4Africa e ASGI. Gli agenti hanno chiesto di accedere ai servizi igienici e - come riporta il comunicato - è stato loro concesso.

Pertanto, ciò che è avvenuto a Bardonecchia è solamente un semplice malinteso che, nonostante questo, continua ad essere notizia d'apertura sui media indicata come incidente internazionale.