Giovedì sera, l'aeronautica israeliana ha attaccato diversi obiettivi nello Yemen, tra cui gli aeroporti di Sanaa e Hodeidah e alcune infrastrutture per la distribuzione di energia elettricità e l'estrazione/raffinazione del petrolio. Tra gli obiettivi anche un porto marittimo e una base militare. I media yemeniti hanno riferito che i raid israeliani hanno preso di mira la torre di controllo e la pista principale dell'aeroporto di Sana'a.  Quattro sono i morti finora accertati e ventuno i feriti, secondo l'agenzia Saba).

Questo il commento del ministro della Difesa Israel Katz:

"Abbiamo assistito a un'azione precisa da parte dell'aeronautica militare israeliana, che ha colpito obiettivi strategici degli Houthi nello Yemen. Come abbiamo detto, chiunque colpisca Israele, noi lo colpiremo. Daremo anche la caccia a tutti i leader Houthi, li colpiremo come abbiamo fatto altrove. Nessuno sarà in grado di eludere il lungo braccio di Israele".

Sulla stessa linea le dichiarazioni del premier Netanyahu che, insieme al suo ministro, ha seguito l'attacco dal centro di comando dell'aviazione nel quartier generale dell'IDF nel centro di Tel Aviv:

"Poco fa, l'aeronautica militare ha attaccato obiettivi dell'organizzazione terroristica Houthi nello Yemen, sia sulla costa che a Sana'a. Siamo determinati a tagliare fuori questo braccio terroristico dell'asse del male iraniano. Persisteremo in questo, finché non avremo completato il lavoro".

In realtà, questo attacco ha solo dimostrato che Israele degli Houthi sa poco o nulla, visto che gli obiettivi strategici della missione avrebbero dovuto essere altri: arsenali e basi di lancio. Evidentemente, non avendo informazioni in tal senso, le IDF hanno effettuato un bombardamento ritorsivo - di pura vendetta - prendendo di mira obiettivi civili... senza alcuna preoccupazione delle conseguenze.

Durante l'attacco, all'aeroporto civile di Sana'a, tra le numerose persone presenti vi era anche Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità. Ghebreyesus, si era recato nello Yemen per negoziare il rilascio del personale ONU lì detenuto dallo scorso giugno e valutare la situazione umanitaria nel Paese.

Il direttore generale dell'OMS ga riassunto così l'attacco di cui è stato testimone diretto: "Mentre stavamo per imbarcarci sul nostro volo da Sana'a, circa due ore fa, l'aeroporto è stato bombardato da aerei. Uno dei membri dell'equipaggio del nostro aereo è rimasto ferito. Almeno due sono i morti accertata finora all'aeroporto. sono state danneggiate. La torre di controllo del traffico aereo, la sala partenze, a pochi metri da dove ci trovavamo, e la pista sono state danneggiate."

Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmaeil Baqaei, secondo quanto riportato dall'AFP, ha commentato così l'attacco:

"Queste aggressioni costituiscono una chiara violazione della pace e della sicurezza internazionale e un crimine innegabile contro l'eroico e nobile popolo dello Yemen, che non ha risparmiato alcuno sforzo per sostenere il popolo oppresso della Palestina contro l'occupazione e il genocidio".

Il leader yemenita, Sayyed Abdulmalik Badr al-Din al-Houthi (nella foto in alto), ha affermato che lo Yemen continuerà le sue operazioni militari "di qualità" contro il nemico:

"Come risultato del fallimento dell'intelligence israeliana nello Yemen, è l'annuncio da parte di Tel Aviv di un'offerta per coloro che parlano fluentemente il dialetto yemenita e conoscono la cultura popolare nello Yemen per unirsi alla loro intelligence.  ...  Le nostre operazioni navali continueranno e avranno un impatto significativo sulla situazione economica di Israele".