Nun ce vonno sta'. È ipotizzabile che così la senatrice Paola Taverna commenterebbe la polemica sugli incarichi a Virginia Raggi. A poche ore dal voto, la frenesia del PD, per cogliere al volo una probabile non notizia per dimostrare la mancanza di veridicità e di correttezza della candidata grillina, sta assumendo ormai toni grotteschi.

Orfini e Serracchiani pubblicano post e video sui profili social per dimostrare che la Raggi è «bugiarda» (sic!) oppure che «i grillini parlano di trasparenza ma nascondono tutto. È vero, non sono come gli altri. Sono peggio.»

E allora, sempre su facebook, Virginia Raggi ha inviato un post, con tanto di documento allegato, per chiarire che quanto è stato detto non corrisponde al vero. Questo il testo:

NOI SIAMO PIÙ FORTI. Solo per dimostrare la pochezza di certe accuse. Ecco l'autocertificazione del 2015, nella quale specifico di aver svolto l'incarico, come legale fiduciario, per conto della Asl di Civitavecchia, percependo un acconto di 1.878,69 euro e specificando, tra l'altro, la data di emissione della fattura, vale a dire il 2014. L'autocertificazione è del 2015 perché è nel 2015 che percepisco - come recita l'allegato - il relativo compenso. Per quanto riguarda invece l'incarico del 2012 non ero ancora consigliere e non era previsto alcun albo speciale.

Con questa mia ultima delucidazione sull'ennesimo attacco montato ad arte dal Pd si chiude una delle campagne più sporche degli ultimi anni. Questi signori mai erano arrivati a tanto contro nessun candidato e in questi 4 mesi hanno avuto un solo argomento: la sottoscritta. Prendo il tutto come una medaglia al valore, sia chiaro, ma dobbiamo capire che questo è solo l'inizio. Se i romani anche domani ci daranno ragione, dal sistema proveranno in tutti i modi a fermarci, ricorrendo ad ogni mezzo (illazioni, falsità, esposti) e sarà nostro compito e dovere restare in piedi, sempre, lavorando insieme ogni giorno per la città.

Poteva esser sufficiente per terminare le polemiche? Ovvio che no! Così volano le accuse per aver infranto il silenzio elettorale, insieme alla notizia che una fantomatica associazione Anleb, associazione nazionale libertà e progresso, avrebbe presentato un esposto in Procura per "il reato di falso ideologico in atto pubblico e altra violazione alla normativa sulla trasparenza per coloro che ricoprono incarichi politici". Procura che, a sua volta, avrebbe aperto un fascicolo per procedere con un'inchiesta. Ma la Procura ha poi smentito qualsiasi esposto e qualsiasi inchiesta.

E poteva finire qui? Ovvio che no! E allora ecco la polemica sulla candidatura ad assessore allo sport per Andrea Lo Cicero, ex giocatore di rugby anche della nazionale italiana.

Che cosa avrebbe fatto? Ha giocato con la nazionale nonostante fosse ritenuto infortunato dal suo club di appartenenza (Repubblica per enfatizzare la notizia scrive "aver giocato con la Nazionale quando era in malattia per il suo club francese"). Ha detto che giocare a rugby con i paraspalle è roba da frocetti e per ultimo... rullo di tamburi... in un video si esprime a favore della candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024.

Va da sé che questi gravissimi reati sono stati oggetto di scandalo per tutti coloro che supportano la candidatura di Giachetti. Eh sì... come direbbe la senatrice Paola Taverna... Nun ce vonno sta'.