"I russi sono convinti che i filorussi, chi si sente russo ha avuto tutto il tempo, dall'inizio della guerra, di andare in Russia. Chi invece è rimasto a Kharkiv è senza dubbio un traditore e quindi deve essere ucciso. Siamo consapevoli che se i russi arrivano a Kharkiv, ci uccidono tutti. Kharkiv non esisterà più. Speriamo di non dover lasciare Kharkiv, le nostre case. Sarebbe un grande dolore. Adesso siamo costretti a vivere nei rifugi, negli scantinati. Noi sappiamo da dove partono i missili, ma l'Ucraina non può colpire gli obiettivi fuori dai propri confini. Kharkiv oggi è un grande poligono di tiro e noi siamo i bersagli su cui i russi si stanno esercitando. Così ci sentiamo.La propaganda russa sta dicendo che loro non stanno combattendo contro l'Ucraina ma contro la Nato e quindi si stanno preparando alla guerra contro l'Alleanza atlantica e questo messaggio è molto pericoloso. La Santa Sente ricorda a tutti che in Ucraina c'è la guerra e fa gli appelli per la pace. La Russia deve riconoscere il bene, la verità e la giustizia come valori supremi. Invece, per loro non è così".

Questo quanto dichiarato da Pavlo Honcharuk, da febbraio 2020 vescovo di Kharkiv-Zaporizhzhia, ai microfoni del TG 2000, il telegiornale della tv della Cei, in relazione all'intensificarsi del conflitto sul fronte ucraino nord-orientale, che adesso vede in prima linea la città di Kharkiv e l'area immediatamente a ridosso del confine con la Russia.


Fonte: TV2000