Settimana di scontri infuocati fra i due candidati nella corsa alla Casa Bianca. Lo scontro si è incentrato soprattutto sul tema della sicurezza nazionale con Hillary Clinton che ha sottolineato la pericolosità delle proposte del suo rivale per la pace mondiale e Donald Trump che l'ha definita una dal "grilletto facile".

Il clamore più grosso lo ha, comunque, destato Trump, quando ha dichiarato il suo apprezzamento per Valdimir Putin, definito un leader forte che ha fatto molto meglio di Obama. Un'affermazione che ha lasciato senza parole anche alcuni esponenti del suo stesso partito.

In un discorso tenuto ieri, venerdì, a Washington davanti ad una platea di conservatori, "The Donald" ha sostenuto che la Clinton, nel periodo che ha ricoperto la carica di segretario di Stato, dal 2009 al 2013, è stata un totale fallimento, ed è a lei che si deve imputare la responsabilità dell'attuale situazione di instabilità in Medio Oriente. Hillary, appunto, è una dal grilletto facile, pronta subito ad intervenire, invadere o spingere per un cambiamento di regime.

Intanto, la candidata democratica aveva dato appuntamento a New York a una serie di suoi sostenitori esperti di politica estera e sicurezza nazionale, per parlare di terrorismo. E' stata un'ottima occasione per un unanime attacco alle proposte di Trump, in termini di politica estera, che, anziché rafforzare il paese, come sostenuto dal suo rivale, finirebbero per renderlo meno sicuro.

Giovedì sera, l'iperattivo Trump era stato intervistato in un programma trasmesso dal canale governativo russo RT, in cui ha detto di essere sempre stato contrario all'invasione dell'Iraq nel 2003 e ha criticato la maldestra gestione del ritiro delle truppe americane da parte di Obama.

Anche stavolta una pioggia di critiche è caduta sulla testa del magnate di New York da parte di quanti hanno ritenuto inopportuno per un candidato presidenziale attaccare il presidente attualmente in carica su una televisione straniera, considerata oltretutto uno degli strumenti di propaganda di Putin. Quello stesso Putin che Trump aveva esplicitamente elogiato in un dibattito televisivo, appena la sera precedente.

"Sembra di essere in un reality.", aveva detto la Clinton. "Non è una campagna presidenziale seria. Va oltre ogni umana immaginazione il fatto che un candidato alla presidenza elogi un autocrate russo come Vladimir Putin."

Non poteva mancare lo scontro su quello che è il tema caldo della politica estera nelle ultime ore: il test nucleare effettuato dalla Corea del Nord. Trump, dopo aver sottolineato che si è trattato del quarto test dal 2009, ha biasimato la sua rivale per non essere stata in grado di fermare il programma nucleare del paese asiatico, mentre era ancora segretario di Stato.

Parole definite scandalose e inaccettabili dalla Clinton, che ha detto di avere fra le sue priorità, una volta eletta, un incontro con i cinesi per prevenire un conflitto con la Corea del Nord, la cui gravità è davanti agli occhi di tutti.