La Corte europea dei diritti dell'uomo è un organo giurisdizionale, istituito nel 1959 dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali del 1950, per assicurarne l'applicazione e il rispetto.
Vi aderiscono tutti i 47 membri del Consiglio d'Europa e pertanto è costituita da altrettanti giudici. Però nonostante abbia sede a Strasburgo, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo non ha alcuna relazione con l'Unione europea e con la Corte di giustizia dell'Unione europea.
Oggi, a Strasburgo, si è svolta l'udienza in merito al ricorso presentato da Silvio Berlusconi dopo esser stato condannato nel 2012 dal tribunale di Milano per frode fiscale. La condanna, dopo i vari appelli, è divenuta definitiva solo nell'estate del 2013.
Considerata che la pena, ridotta a poca cosa rispetto all'udienza in primo grado, non era per Berlusconi un problema, la sua necessità era recuperare quella "agibilità" politica, 5 anni di prescrizione dai pubblici uffici, che non gli consente di ricandidarsi alle prossime elezioni.
Ed è proprio in relazione a tale aspetto che Berlusconi si è appellato alla CEDU sostenendo che, in merito alla sentenza che lo riguarda, ne siano stati violati l'articolo 7 (nessuna punizione senza legge), l'articolo 3 del protocollo n. 1 (diritto a libere elezioni) e l'articolo 13 (diritto ad un rimedio efficace).
La discussione del caso da parte della "Grande Chambre" si è conclusa in un'unica seduta che si è svolta il 22 novembre, dove il caso è stato illustrato e dove gli avvocati per conto del Governo e di Berlusconi hanno esposto il loro punto di vista in relazione alla vicenda. sia in introduzione che in replica, con i giudici che sono interventi per ottenere tutti i chiarimenti del caso.
L'udienza odierna consentirà a Berlusconi di poter annullare gli effetti della legge Severino per potersi candidare alle prossime elezioni, ed in caso proclamarsi premier in pectore di una coalizione di centrodestra? No, perché la sentenza dei 17 giudici chiamati a decidere arriverà tra circa nove mesi, fuori tempo massimo perché l'ex cavaliere possa candidarsi.
Ma questo non impedirà certo a Berlusconi di partecipare alla campagna elettorale come se dovesse farsi eleggere in Parlamento. Anzi, utilizzerà il suo caso discusso al CEDU come elemento per proporsi come vittima agli elettori, un modo come un altro per raccattare ulteriori consensi, che si affiancherà alle ben note promesse irrealizzabili di regalie a chiunque degli italiani rappresenti un bacino di voti che possa esser giudicato interessante.
Berlusconi vittima della giustizia italiana che la Corte europea dei diritti dell'uomo sancirà a breve, ufficialmente. Questo è ciò che verrà spacciato agli italiani dal diretto interessato e dai media da lui sponsorizzati. Gli italiani, almeno una parte di loro, ovviamente in deliquio, si straccerà le vesti al suo passaggio ed andrà a votare per il suo partito o per la sua coalizione per porre rimedio all'ennesima tracotanza della magistratura italiana.
Naturalmente, quegli italiani e la stampa che ne supporterà lo sdegno si guarderanno bene dal ricordare che Berlusconi è stato condannato per frode fiscale e che in numerosi altri processi è stato assolto non per non aver commesso il fatto, ma perché sono intervenuti i termini della prescrizione.