La campagna di immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale (VRS) per i neonati in Italia sta registrando risultati promettenti. Nonostante le difficoltà iniziali, il programma sta contribuendo a ridurre significativamente i casi di bronchiolite, una delle principali complicazioni causate dal VRS. Un’analisi condotta da Quotidiano Pediatria e dalla Società Italiana di Pediatria (Sip) evidenzia i progressi delle Regioni, che hanno avviato la profilassi in tempi e modalità diversificate.
La campagna di immunizzazione: un avvio tra le polemiche
La campagna è partita a settembre 2024, accompagnata da polemiche legate alla distribuzione del farmaco. Inizialmente, il ministero della Salute aveva indicato che il medicinale, il nirsevimab, potesse essere erogato gratuitamente solo nelle Regioni non in piano di rientro e con fondi extra-sanitari. Questo ha sollevato critiche, evidenziando una disparità di accesso tra i neonati di “serie A” e di “serie B”.
Grazie a interlocuzioni con l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), il farmaco è stato trasferito dalla fascia C alla fascia A, diventando gratuito e a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Inoltre, il ministero ha stanziato un fondo di 50 milioni di euro, garantendo la copertura per il 75% dei neonati, con l’obiettivo di includere questa misura preventiva nel Piano Nazionale Vaccini.
Che cos’è il Nirsevimab?
Il Nirsevimab non è un vaccino tradizionale, ma un anticorpo monoclonale progettato per prevenire le infezioni gravi da VRS durante la prima stagione epidemica del neonato. Studi clinici hanno dimostrato una significativa riduzione delle ospedalizzazioni per bronchiolite, sia nei neonati sani che in quelli pretermine.
Risultati regionali: un quadro positivo
Le Regioni italiane stanno ottenendo risultati incoraggianti grazie alla somministrazione del nirsevimab. Di seguito alcuni esempi:
Valle d’Aosta: pioniera della profilassi
La Valle d’Aosta, tra le prime a introdurre la profilassi, ha registrato un’adesione del 72% nella stagione 2023-2024. Il numero di ricoveri per bronchiolite è calato drasticamente: dai 51 casi del 2022-2023 ai 21 del 2023-2024, senza alcun ricovero tra i neonati che hanno ricevuto la profilassi.
Veneto: adesione del 70%
In Veneto, il lavoro coordinato tra punti nascita e pediatri di libera scelta ha portato a un’adesione del 70%. Quest’anno, a novembre, non si è registrato alcun caso di bronchiolite legato al VRS, un netto miglioramento rispetto al 50% di incidenza dello scorso anno.
Emilia-Romagna: un avvio rapido
La campagna è iniziata il 21 ottobre 2024, coinvolgendo neonatologie e pediatrie. Anche in questa Regione, la somministrazione avviene nei punti nascita prima della dimissione ospedaliera.
Lazio: ottima accoglienza dei genitori
Nel Lazio, la profilassi è ben vista dalle famiglie. I pediatri riferiscono un’alta adesione, sebbene non obbligatoria, con aspettative di una significativa riduzione delle complicanze rispetto agli anni precedenti.
Regioni del Sud: adesione alta e progressi rapidi
In Sicilia, la campagna è partita a inizio novembre, registrando pochissimi casi di bronchiolite legati al VRS. In Puglia, sono già state somministrate 6.900 dosi su 13.260 disponibili, con una copertura quasi totale nei principali punti nascita, come il Policlinico di Bari. Anche la Calabria ha superato i ritardi iniziali, avviando la profilassi nei punti nascita a partire dal 12 novembre.
Commenti e prospettive
Secondo Rino Agostiniani, presidente della Sip, il nirsevimab rappresenta un importante passo avanti nella prevenzione delle infezioni da VRS. Tuttavia, l’implementazione ha evidenziato alcune criticità, tra cui ritardi nella consegna dei farmaci e la necessità di un migliore coordinamento tra strutture sanitarie.
L’obiettivo a lungo termine è trasformare il Piano Nazionale Vaccini in un vero e proprio Calendario di Immunizzazione, includendo l’anticorpo monoclonale anti-VRS come misura preventiva standard.
La campagna di immunizzazione contro il VRS si sta rivelando un successo nel contenere le infezioni gravi nei neonati. Il lavoro congiunto di Regioni, medici e pediatri sta garantendo una protezione ampia e tempestiva, riducendo significativamente i casi di bronchiolite. Resta fondamentale monitorare i progressi e assicurare che tutti i neonati, indipendentemente dalla Regione di nascita, possano beneficiare di questa innovativa misura preventiva.