Il Sindaco Pippo Midili nella giornata di lunedì chiederà un incontro all’Assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò, per affrontare la questione del porto di Milazzo, problematica, che va oltre il “caso Terminal”; ma riguarda tante situazioni, che interessano lo scalo mamertino, il quale “da quindici anni a questa parte è stato mortificato dalla politica portata avanti dall’Autorità di sistema”.
“Una politica penalizzante, stringente, finalizzata a ridimensionare una struttura, che pure rappresenta il principale sostentamento dello stesso ente di sistema. – sottolinea Midili – Questa storia della concessione del Terminal, sulla quale non voglio entrare nel merito, rappresenta la goccia, che ha fatto traboccare il vaso: l’ultimo segnale di disinteresse dell’Autorità di sistema nei confronti del nostro porto. Si è cominciato col traffico commerciale, visto che a parte le navi della Raffineria praticamente non c’è altra movimentazione a causa degli elevati oneri previsti per gli armatori (qualcuno preferisce far arrivare i prodotti al porto di Riposto e poi trasportarli nelle nostre zone, risparmiando sui costi!) e adesso si vorrebbe fare altrettanto col traffico passeggeri con un bando, che prevede il pagamento d’un canone annuo; ma che addossa al concessionario spese triplicate rispetto a quel canone per far fronte a tutti i servizi richiesti in favore dei passeggeri”.
“A Messina – prosegue il primo cittadino – l’Autorità di sistema prevede il pagamento di una tassa di 1,90 euro a passeggero, trattenendone uno per sé e 90 centesimi per il gestore dei servizi da garantire. Perché a Milazzo la strategia è diversa? Ecco perché ritengo che sia giunto il momento di cambiare pagina: ancora aspetto di incontrare a Milazzo il Commissario dell’Autorità di sistema per capire quali sono le intenzioni per il nostro porto. È grave che non si sia tenuto conto delle indicazioni date come prescrizione in occasione del rilascio da parte del Comune di Milazzo del documento di programmazione portuale.
Se si continuerà ad ignorare quella, che è la volontà dell’Amministrazione, impugneremo in ogni sede qualsiasi provvedimento, che successivamente vorranno adottare”. Midili poi lamenta il mancato avvio dei lavori della banchina XX Luglio, “bloccati ormai dal 2016” e giudica “paradossale il fatto che l’Autorità portuale non abbia una sede a Milazzo, ma nello spazio di sua competenza all’interno del porto vi sono ben 500 parcheggi occupati”. L’ultimo passaggio riguarda la questione dei portuali, “una figura di rilievo a Milazzo, che, mancando il lavoro, è stata fatta praticamente scomparire”.
Ecco perché è giunto il momento di far valere i nostri diritti, i diritti d’una città sede di un porto, che consegna all’Autorità di sistema il 45 per cento di risorse, ricevendone in cambio solo il 3 per cento. Non può essere. Non posso accettare che il porto di Milazzo venga messo all’angolo nel sistema della portualità, come in questi ultimi 15 anni è avvenuto nel silenzio della politica. Come prima mossa avvierò un’interlocuzione con la Regione; ma poi col supporto delle forze politiche regionali e nazionali sono pronto a portare avanti qualsiasi iniziativa per restituire al nostro scalo il ruolo, che storia e traffici marittimi gli riconoscono”.