Mercoledì, la polizia turca ha arrestato Ekrem Imamoğlu, sindaco di Istanbul e figura di spicco dell'opposizione, nel quadro di un'indagine su presunte accuse di corruzione e terrorismo. L'episodio, riportato dai media statali, segna un'escalation nello scontro politico tra il presidente Recep Tayyip Erdoğan e uno dei suoi principali rivali, alimentando timori di una repressione sistematica dell'opposizione in vista di possibili elezioni anticipate.
Secondo l'agenzia Anadolu, i pubblici ministeri hanno emesso mandati di cattura per Imamoğlu e altre 100 persone, mentre le autorità hanno chiuso diverse strade a Istanbul e vietato manifestazioni pubbliche per quattro giorni, misura interpretata come un tentativo di prevenire proteste. Imamoğlu, 53 anni, è stato trasferito nella sede della polizia, come confermato da un portavoce anonimo all'AFP.
Poco prima dell'arresto, Imamoğlu aveva pubblicato un video via social con la didascalia "Un colpo alla volontà della nazione", definendo una tirannia il modo di agire del governo e accusando Erdoğan di usurpare la volontà popolare. Özgür Özel, leader del Partito Repubblicano del Popolo (CHP), ha bollato l'arresto come un tentativo di colpo di stato volto a impedire alla nazione di scegliere liberamente il prossimo presidente.
L'arresto arriva dopo la decisione dell'Università di Istanbul di annullare il suo diploma accademico, requisito obbligatorio per candidarsi alla presidenza. L'ateneo ha citato irregolarità nel trasferimento di Imamoğlu da un'università privata cipriota nel 1990. "I giorni in cui chi ha preso questa decisione dovrà rispondere alla giustizia sono vicini", ha scritto Imamoğlu su X, piattaforma temporaneamente bloccata insieme a Instagram, TikTok e YouTube, secondo l'osservatorio Netblocks.
Imamoğlu, potenziale candidato presidenziale del CHP alle primarie del 23 marzo, affronta da anni una serie di battaglie legali mirate ad escluderlo dal poter candidarsi ad una carica pubblica. Imamoğlu, dal canto suo, ha sempre ribadito la sua determinazione: "Continuerò a combattere come un leone".
La sua elezione a sindaco nel 2019, dopo il controverso annullamento del primo voto da parte del partito di Erdoğan (AKP), fu una storica sconfitta per l'AKP, confermata nella ripetizione delle elezioni e dal successo del CHP alle amministrative del 2023.