Martedì, la città di Jenin, nella Cisgiordania occupata, è stata teatro di una violenta aggressione da parte delle forze israeliane, che ha causato la morte di otto palestinesi e il ferimento di almeno altri 35 persone, secondo quanto riferito dal Ministero della Salute palestinese.
Il bilancio delle vittime, trasportate negli ospedali Ibn Sina, Al-Amal e Al-Shifa, secondo fonti mediche potrebbe ulteriormente aggravarsi a causa dell'intensità dell'operazione militare in corso.
L'operazione militare israeliana ha visto l'impiego di aerei da guerra, droni e elicotteri Apache, che hanno bombardato diverse aree della città e del campo profughi di Jenin, dove hanno assediato una casa, dando vita anche a diversi scontri violenti in numerose aree. Gli israeliani hanno schierato cecchini nel quartiere di Al-Hadaf e hanno aperto il fuoco sui cittadini, secondo quanto riferito da testimoni oculari. Inoltre, i bulldozer hanno iniziato a compiere la loro opera di distruzione gratuita di strade e infrastrutture.
⚡️🇵🇸🇮🇱BREAKING- UPDATE:
— Suppressed News. (@SuppressedNws) January 21, 2025
107 Palestinians killed and wounded in the West Bank in a very short time since the morning as a part of Israel’s new aggression named “Operation Iron Wall” in the West Bank mainly Jenin RC.
9 martyrs and 98 injuries in two and a half hours. pic.twitter.com/c2VBaxGbRF
Start vandalizing streets in Jenin. pic.twitter.com/SsKiACU0XI
— Rula Alqawasmi (@Alqawasmi_Rula) January 21, 2025
In giornata, le forze di occupazione dello Stato ebraico hanno intensificato le misure restrittive in Cisgiordania, installando cancelli di ferro agli ingressi di numerosi villaggi e città, in modo da isolarle.
L'aggressione a Jenin rappresenta un'escalation significativa nella già instabile situazione in Cisgiordania. Le immagini e le testimonianze che emergono dagli ospedali e dalle strade raccontano una comunità sotto assedio, con civili e operatori sanitari coinvolti in un conflitto che sembra non conoscere tregua.
Dopo il cessate il fuoco a Gaza, Netanyahu sembra voler compensare i fanatici sionisti che lo supportano ripagandoli nello sterminare i palestinesi della Cisgiordania.
Tutto, infatti, è permesso a Israele, in quanto Stato ebraico e, per tale motivo, irresponsabile a prescindere sul piano del diritto internazionale umanitario. Lo è stato finora e lo sarà ancor di più in futuro visto che un presunto (solo ufficialmente) criminale come Netanyahu adesso è supportato da un altro criminale accertato come Donald Trump.
Così il premier israeliano ha motivato l'ennesimo crimine:
"Su direttiva del Gabinetto di sicurezza, l'IDF, l'ISA e la polizia israeliana hanno avviato oggi un'ampia e significativa operazione militare per sconfiggere il terrorismo a Jenin, chiamata Muro di Ferro.Si tratta di un ulteriore passo avanti verso il raggiungimento dell'obiettivo che ci siamo prefissati: rafforzare la sicurezza in Giudea e Samaria [così gli ebrei sionisti definiscono la Cisgiordania].Stiamo agendo metodicamente e con determinazione contro l'asse iraniano ovunque arrivi: a Gaza, in Libano, in Siria, nello Yemen, in Giudea e in Samaria, e siamo ancora attivi".