Dopo l'ennesimo disastro nella strategia di gara messo in atto dalla scuderia Ferrari anche nel GP d'Ungheria, ultimo gran premio di Formula 1 prima della pausa estiva, sono ormai chiare due cose.
La prima è che i piloti della rossa non solo debbono lottare contro i loro avversari, ma anche contro coloro che in teoria li dovrebbero aiutare a vincere le gare.
La seconda è che o gli strateghi di Maranello sono degli incompetenti oppure consapevolmente mettono in atto strategie per aiutare a far perdere i loro piloti. Non c'è altra spiegazione per quello a cui tutti oggi hanno assistito.
In una gara in cui i ferraristi Sainz e Lecler avrebbero dovuto lottare per la vittoria, hanno tagliato il traguardo, rispettivamente, al quarto e al sesto posto. Quinta, l'altra Red Bull di Perez.
Nonostante sia partito decimo, Verstappen (Red Bull) ha vinto anche all'Hungaroring incrementando il suo bottino nella classifica mondiale, seguito dalle due rinate Mercedes di Hamilton e Russell, con il sette volte campione del mondo autore di una gara più che spettacolare.
Le Ferrari partite con gomme gialle non hanno sfruttato al massimo la finestra la finestra offerta da quel tipo di pneumatico, replicando i cambi degli avversari partiti con gomme soft. A Leclerc, addirittura, vengono montato gomme hard, in una giornata senza sole. Il pilota monegasco si ritrova così a dover guidare una macchina che sulle curve del circuito ungherese non ha neppure la metà della trazione degli avversari.
Fatto sta che adesso Verstappen ha un vantaggio di 80 punti su Leclerc a nove gare dalla fine, un vantaggio che appare al momento inattaccabile, specialmente se la Ferrari continuerà ad avvalersi dell'attuale team di pseudo strateghi.
Sabato, ai microfoni di Sky Sport, Binotto auspicava una doppietta per i suoi piloti.
Come da tradizione, il mondiale riprenderà a fine agosto, domenica 28 sul circuito di Spa-Francochamps, con il Gran Premio del Belgio.