Immaginate di assistere ad una trasmissione televisiva in cui vi raccontino che si moltiplica dividendo o si addiziona sottraendo, oppure che i pizzoccheri della Valtellina sono dei carciofi ed altre perdite di tempo consimili.

Nessuno, dotato di buonsenso, direbbe: “dai, voglio ascoltare lo stesso”, vero? Eppure, quando piccola gente come il signor Di Battista, Orsini, Odifreddi e tutta la pletora dei loro confratelli si gonfiano come pavoni da cortile davanti alle telecamere per sparare le fesserie più assurde ed inconcepibili sul Medioriente ed Israele, la gente sta lì, imbambolata, a guardare fissamente questi incantatori di fessi su teatrini il cui fondamento, oltre al travisamento assoluto della realtà e della storia, risiede in un incomprensibile astio verso le vittime, insieme all’indiretta glorificazione politica dei tagliagole e stupratori di Hamas o dei terroristi massacratori di Hezbollah.

Tutto questo, se considerato con un minimo di cognizioni ed intelligenza, non ha proprio senso, eppure, anche a dispetto dell’insensatezza, proprio quest’immensa falsificazione avviene sotto gli occhi di tutti e divide la socialità. 

In un momento in cui il mondo intero è minacciato dalla terrificante possibilità di una guerra termonucleare che metterebbe fine all’umanità i media riescono, astutamente, a distogliere l’attenzione da questo drammatico tema attraverso le più mirabolanti ed infami distrazioni ed Israele è sempre il soggetto preferito.

Su Israele si possono infatti inventare le frottole più indecenti ed incredibili senza timore di essere contraddetti. In inglese si dice: “no Jews, no news” (niente ebrei, niente notizie) per indicare che quando avvengono massacri compiuti dai vari tirannelli dell’area mediorientale, al massimo emerge un trafiletto di poche righe, quando invece Israele risponde ad attacchi inumani, allora sono paginoni su paginoni e commentatori su commentatori che versano la loro insipienza su un pubblico ipnotizzato dalle lucine colorate del piccolo schermo. 

Il cittadino che non legge più – a meno che non gli serva per conseguire qualche certificato burocratico – passa il tempo semi-assopito davanti agli schermi luminosi e ne è, per curiosa ironia, eterodiretto al punto da assoggettarsi a qualunque discorso privo di senso, di utilità, oggettività e contenuti. Gli basta che sia in televisione. Eppure, nello stesso momento in cui gli vengono raccontate favolette maligne sul Medioriente, nelle steppe pontico-caspiche divampa un conflitto in cui pochi hanno intenzione di portare la pace.

L’Unione Europea, sempre più incoscientemente, continua a soffiare sul fuoco della guerra contro un Paese che possiede il secondo arsenale nucleare al mondo ma, fino a quando non se ne parla, tutto va bene. Tanto per far qualcosa, questi cittadini distratti sono stati portati a parteggiare per i tagliagole assassini di Hamas ed i terroristi di Hezbollah, mentre i tamburi della disinformazione continuano a trovare pecche continue contro Israele ignorando, o falsificando bellamente, gli atti feroci delle belve assassine.

Persone immature, prive di lucidità e piene d’odio, perorano il male come se fosse il bene: una gramigna che si perpetua costantemente nella storia. Quando i mostri di Hezbollah lanciano dei razzi su un campo da gioco, facendo letteralmente a pezzi dodici bambini, tutto tace. Se, invece, Israele prende di mira quegli stessi terroristi facendo esplodere i loro pager è una sollevazione politico-mediatica. La demenza del XXI sec. si può ormai toccare con mano. 

Dal momento in cui la storia è stata proposta come se questa fosse il giocattolo del prepotente di turno, questa ha perso la facoltà di insegnare a tutti, altrimenti ci si ricorderebbe che, nel momento in cui le società diventano deliranti, questo è sempre il segnale che dà inizio alle grandi catastrofi. Le pantomime mediatiche con i vari ciarlatani, odiatori professionali, maschere e mascherine, soubrette, pappagalli, incantatori e dilettanti alla ribalta, oltre al cattivo gusto ed all’umiliazione che impongono a chi le guarda, sono solo dei brutti segni di mali a venire.

Quando una collettività perde la testa al punto in cui l’alto diventa basso ed il basso alto, può succedere di tutto e, dalla porta della storia, possono sollevare la testa quei cavalieri di sangue e lutto che hanno avuto uno dei loro ennesimi tributi d’orrore il 7 ottobre 2023 in Israele. In questo truce momento storico siamo tutti chiamati ad alzarci dalle comode poltrone e dire di no al delirio: Etiam si omnes, ego non. Anche chi vuol restare seduto, per favore, riponga almeno il telecomando.