In nomen omen! È stato effettivamente rapido il passaggo de tifone Hagibis sul Giappone, rispettando in pieno l'appellativo, filippino, che gli è stato assegnato. Purtroppo, nonostante ciò è stato comunque devastante, tanto da aver lasciato dietro di sé una scia di distruzione e morti, almeno 28 secondo la tv pubblica giapponese, a cui si devono aggiungere 18 dispersi e 177 feriti. Questi dati, comunque, debbono ritenersi parziali.

Dopo aver toccato terra a sud di Tokyo, il tifopne Hagibis si è poi spostato verso nord, causando danni nelle prefetture di Miyagi, Kanagawa, Tochigi, Gunma, Fukushima, Saitama, Iwate, Nagano, Ibaraki, Chiba and Shizuoka.

Le vittime sono state causate dalle raffiche di vento, fino ad oltre 250 km/h, che hanno provocato crolli e frane, e dalle inondazioni. Un'anziana donna è deceduta mentre veniva tratta in salvo da un elicottero, cadendo dal verricello a cui era appesa.

Purtroppo, nonostante il Governo avesse lanciato un'allerta per oltre 7 milioni di persone, solo 50mila hanno scelto di ricorrere ai rifugi.

Il premier giapponese Shinzo Abe ha schierato quasi 30mila militari per portare i primi aiuti alla popolazione colpita, promettendo di allargarne il numero se fosse necessario.

Il sistema dei trasporti giapponese, treni e aerei, ha subito interruzioni e ritardi, sia per il ripristino dei tratti danneggiati che per controlli di sicurezza. La (quasi) totale operatività è prevista comunque già per lunedì.