Beh se si voleva un altro indizio di chi possa essere il candidato del governo per una posizione di peso nella prossima commissione, come richiesto dal governo italiano, durante la cabina di regia sul PNRR, tenutasi ieri a palazzo Chigi, le parole della premier di elogio verso il grande lavoro fatto dal ministero guidato da Raffaele Fitto, sono sembrate abbastanza eloquenti. "La spesa complessiva sostenuta è salita a oltre 51 miliardi di euro e il 92% delle misure sono state regolarmente attivate".
Lo ha spiegato Giorgia Meloni, intervenendo appunto alla Cabina di regia per il PNRR, illustrando la "fotografia attuale dell'avanzamento procedurale e finanziario" del Piano ottenuta attraverso "l'allineamento della piattaforma Regis con il reale stato di attuazione del PNRR".
"Ad oggi le Amministrazioni titolari di interventi PNRR hanno attivato 122 miliardi di euro di affidamenti rispetto ad una previsione iniziale di 132 miliardi di euro. E da verifiche della Struttura di missione PNRR, le procedure di attivazione per il restante 8% delle misure, pari a circa 10 miliardi di euro, sono in fase di perfezionamento. Gli investimenti per i quali sono state espletate tutte le procedure di gara sono pari a 111 miliardi di euro, ovvero il 91% delle misure attivate".
Insomma dalle parole della premier giustamente traspare la grande soddisfazione per un piano che procede spedito, malgrado tutte le difficoltà iniziali e i dubbi che aleggiano lo stesso quando il ministro Raffaele Fitto ha preso in mano il dossier, quasi due anni fa.
"Abbiamo fatto un buon lavoro, e dobbiamo essere fieri di quanto fatto, ma non dobbiamo fermarci, perché l'attuazione del PNRR non consente pause e siamo a meno di due anni dal traguardo finale del 30 giugno 2026", ha concluso la premier elogiando lo sforzo del ministro, che paradossalmente potrebbe essere frenato nella sua corsa verso Bruxelles, proprio dalla difficoltà a trovare un degno sostituto per portare avanti il suo grande lavoro fatto al suo dicastero in questi mesi.
D’altra parte i numeri sull'avanzamento lavori del piano di resilienza e resistenza sono lì a dimostrare come per una volta il nostro paese abbia superato gli altri paesi: Siamo lo Stato membro che ha ricevuto finora l'importo economico maggiore 113 miliardi e mezzo di euro, a fronte dei 194,4 previsti dal Piano, ovvero il 58,4% del totale.
Siamo stati i primi in Europa a chiedere e a ricevere il pagamento della quinta rata da 11 miliardi; siamo stati i primi ad inoltrare la richiesta per la sesta rata da 8 miliardi e mezzo. Ma quello che rende ancora più fiduciosi è il capitolo della spesa, su cui solitamente il nostro paese non ha mai dato grandi dimostrazioni di efficienza. Ed è proprio su questo punto che il ministro Fitto ha voluto sottolineare il merito di questo governo nell’essere riusciti ad operare un cambio di passo importante.
"Dalla relazione emerge un quadro di avanzamento molto positivo, anche sul fronte della spesa" ha detto il ministro degli Affari europei, politiche coesione e PNRR. "Il tema della spesa è fondamentale e importante e queste riunioni sono molto più che confortanti", ha detto, evidenziando che "questo Piano non è solamente spesa ma anche riforme e nella relazione vengono evidenziate riforme importanti". Perchè come anche richiesto dalla stessa commissione, il piano deve essere anche un motore di innovazione e crescita del paese in maniera stabile proprio grazie a quella realizzazione di riforme che il paese attende invano da decenni.
"Abbiamo individuato misure che sono oggetto di procedure di selezione e assegnazione delle risorse per 164 miliardi sui 194, cioè 85%" dei fondi del PNRR a disposizione. "La parte mancante - ha sottolineato - è relativa alla revisione del piano effettuata lo scorso anno e ha un meccanismo di tempistiche differenti". Il ministro ha citato ad esempio "Transizione 5.0, con un importo 6,3 miliardi", che ha "un meccanismo di automatismo che dà certezza sui tempi".