Zelensky ieri nel discorso della buonanotte, o del buongiorno a seconda delle circostanze, si è esaltato ricordando il Lend-Lease Act approvato dagli Stati Uniti e i quasi 40 miliardi di dollari - prima di tutto - in armi, munizioni ed equipaggiamento militare che, senza tanti preamboli burocratici, Biden d'ora in poi potrà inviare a Kiev.

Questo, per ricordare che fa sorridere il dibattito in Italia sulla tipologia e sulla quantità di armi da inviare a supporto degli ucraini... non saranno mai, in alcun caso, significativi. Inoltre, le armi già in loro possesso stanno permettendo di fronteggiare più che adeguatamente l'invasione in atto, tanto che nella regione di Kharkiv i russi sono stati respinti all'interno del loro confine, fin verso Belgorod, dove i russi denunciano le prime vittime civili.

Le forze russe stanno disperatamente tentando di sfondare nel Donbass, negli oblast di Luhansk (26 i bombardamenti registrati nelle ultime 24 ore), e di Donetsk. Inoltre, come testimoniano gli attacchi nella regione di Dnipropetrovsk (dove sarefbbero state utilizzate bombe al fosforo e a grappolo contro residenze civili), Mosca continua il tentativo di avanzare da sud per circondare agli ucraini a difesa del confine orientale. Bombardamenti, nelle ultime 24 ore, anche nella regione di Mykolaiv, che da tempo fa trincea per fermare l'attacco russo, via terra, su Odessa. 

A Mariupol, si intensificano gli attacchi sugli difensori asserragliati nell'acciaieria Azovstal dove, oltre agli aerei, anche i carri armati sembrano ormai essere entrati in azione.

Intanto, secondo Kiev, aumentano le perdite subite dall'esercito russo dal 24 febbraio: 26.650 soldati, 1.195 carri armati, 2.873 mezzi corazzati per il trasporto di personale, 2.019 veicoli e serbatoi di carburante, 534 pezzi di artiglieria, 191 sistemi di lancio multiplo di razzi, 87 sistemi di difesa antiaerea, 161 elicotteri, 199 aerei, 398 UAV e 13 imbarcazioni.

Certi, invece, i dati delle nazioni unite sul numero di vittime civili finora causate dalla guerra: 7.256m di 3.496 sono i morti e 3.760 i feriti.

Dopo la visita di Johnson di mercoledì a Svezia e Finlandia per sponsorizzare la loro adesione alla Nato con la promessa che un attacco nei loro confronti farebbe automaticamente entrare in guerra il Regno Unito al loro fianco, da Helsinki arriva la formalizzazione della richiesta di adesione alla Nato che ovviamente è stata salutata con soddisfazione dal segretario generale dell'Alleanza atlantica, Stoltenberg, come un successo.  Un successo che aumenta la già difficile situazione tra occidente e Russia, la nazionale con il più grande arsenale nucleare al mondo.