La riforma costituzionale è diventata la linea del Piave per il Governo Renzi. Le scelte finora fatte stanno dimostrando che i risultati fin qui ottenuti non corrispondono a quelli propagandati dal presidente del Consiglio.
Inoltre, le risorse pubbliche, nonostante l'ottimismo sono sempre più scarse, considerando che tra qualche mese c'è da render conto all'Europa sui risultati relativi alla riduzione del deficit. Quindi, dalle mance elettorali si è passati alle promesse elettorali.
Le amministrative non sono considerate, come lo erano state le Europee, un voto di fiducia al Governo Renzi, ma sono e rimangono banalmente elezioni locali il cui esito non potrà avere conseguenze sul Governo, tanto che il segretario del PD si è ben guardato dallo spendersi a favore dei candidati del proprio partito.
E per evitare di rimanere in qualche modo coinvolto in elezioni i cui risultati si preannunciano poco soddisfacenti, se non pessimi, per il partito di maggioranza al Governo, Matteo Renzi ha dato il via alla campagna referendaria per il Sì alla riforma costituzionale. E naturalmente gli altri principali esponenti del PD hanno fatto altrettanto.
Per capire che cosa significhi la linea del Piave per Renzi e la maggioranza del PD, è stato indicativo assistere a quanto accaduto domenica alla trasmissione in Mezz'Ora di Lucia Annunziata dove la ministra Boschi, ospite della puntata, se l'è presa con l'Anpi che come associazione si è espressa per il No, dicendo che «i partigiani veri voteranno Sì». La frase, nonostante l'inutile smentita dell'interessata, ha contribuito ulteriormente ad avvelenare il clima, con dichiarazioni di sdegno anche da parte delle minoranza del Partito Democratico.
Ma perché Maria Elena Boschi ha pensato doi prendersela con l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia? Per una evidente questione d'immagine. La costituzione è frutto della lotta al nazifascismo da parte della Resistenza. Molti di coloro che avevano combattuto contro i fascisti e i nazisti sono diventati padri costituenti. L'Anpi ha ancora tra i suoi membri alcuni dei partigiani che combatterono per la libertà e la dignità dell'Italia oltre a moltissimi simpatizzanti. Ai costituenti odierni, molto attenti all'immagine, non sembra un buon viatico questo pronunciamento negativo nei confronti del loro lavoro.
Così, già qualche giorno fa, settanta senatori del PD scrissero una lettera aperta sull'Unità indirizzata al presidente dell'Anpi, Carlo Smuraglia, per affermare che loro «come iscritti e sostenitori dell’ANPI» ritenessero un errore il pronunciamento dell'Anpi, spiegando la bontà della riforma.
A stretto giro, la lettera dei senatori PD ha avuto risposta da parte dello stesso Smuraglia: «Cari Senatori [...] vi dichiarate tutti iscritti e sostenitori dell'ANPI; ma io non vi ho mai incontrato nel lungo cammino che abbiamo percorso su queste tematiche». Infatti, nella sua lettera, Smuraglia ricorda ai Senatori che la decisione dell'Anpi non è frutto di una decisione estemporanea, ma di un lungo percorso di discussioni e votazioni iniziato nel 2014 e conclusosi nel gennaio 2016 che hanno visto prevalere con una maggioranza quasi assoluta la linea del No alla riforma costituzionale.
Evidentemente, la lettera di Smuraglia deve essere sembrata uno schiaffo ai fedeli sostenitori di Renzi nel PD, per questo la ministra Boschi si è lasciata sfuggire una dichiarazione tanto inopportuna, quanto insensata.
Ma il nervosismo della maggioranza PD deve essere scaturito anche dal fatto che ha raccolto l'invito dell'Anpi a non votare la riforma costituzionale pure l'Arci, «la più grande associazione italiana di promozione sociale impegnata sui temi della cultura e della formazione, della pace, dei diritti, del welfare, della legalità democratica, del tempo liberato», da sempre legata prima al PCI e poi alle varie e successive denominazioni che il partito aveva preso negli ultimi anni.
ANPI e ARCI hanno lanciato, in dieci grandi città, nella settimana che va dal 22 al 29 maggio una raccolta di firme sul referendum abrogativo della legge elettorale Italicum e sulle Riforme Costituzionali. «All'appuntamento referendario chiameremo tutte le cittadine e i cittadini ad esprimere il proprio dissenso verso una legge elettorale che umilia la loro rappresentanza in Parlamento e verso una riforma della Costituzione che stravolge il bilanciamento dei poteri riducendo gli spazi di democrazia».
Considerando il numero di iscritti dell'Arci e la sua diffusione nel territorio, sia a livello sociale che geografico, c'è da comprendere il nervosismo della ministra Boschi e del Partito Democratico.
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inviato da Egidio Marinozzi - 23/05/2016 - 11:52
La riforma costituzionale di Renzi è sempre più espressione della confusione del governo e del personaggio che lo guida. Il nervosismo è dato dal fatto che nonostante il supporto mediatico, Renzi e i suoi non sono più così sicuri di farcela.
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inviato da utente non registrato - 23/05/2016 - 12:13
Re Giorgio: Un testo che serve all’Italia, spot di Napolitano a "Che tempo che fa" per il Sì.
Solita cagnara all'italiana, la critichiamo tutti ogni giorno quando malediciamo i governi non eletti consentiti appunto dalla costituzione, salvo poi che la costituzione ridiventa sacra quando fa comodo e si spaccia che i cattivoni di turno vogliano cambiare gli articoli sui diritti civili.
Solita cagnara all'italiana, la critichiamo tutti ogni giorno quando malediciamo i governi non eletti consentiti appunto dalla costituzione, salvo poi che la costituzione ridiventa sacra quando fa comodo e si spaccia che i cattivoni di turno vogliano cambiare gli articoli sui diritti civili.
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inviato da paologi - 23/05/2016 - 13:03
Condivido quasi totalmente quanto scrivi. Si tratta di una pessima riforma voluta da Renzi, a cui nessun altro ha voluto contribuire, ne nell'ambito parlamentare, ne dall'esterno, Questa riforma è tutta sua e dei suoi. Certo che rischia di perdere, e quindi sono nervosi. Però non vorrei passasse l'idea, mi pare che ci siamo, che il popolo sovrano, fomentato da quattro intellettuali (buoni a nulla), accecati dall'interesse "politico", la "costituzione non si tocca".
Io penso, che questa costituzione non va, la prima parte mai attuata, la seconda male. Va cambiata, con cognizione, ma si deve. Gli stessi costituenti al momento dell'approvazione tennero conto di questa eventualità, anche perchè la costituzione è figlia di compromessi al ribasso, nata da liti e confronti interminabili.
Infine penso, che alla fine il merito della riforma, più va avanti la campagna elettorale, sarà tralasciato, e diventerà per espressa volontà delle parti un referendum pro o contro Renzi. A quel punto le carte saranno rimescolate, molti che oggi sono per il si passeranno al no e viceversa.
Io penso, che questa costituzione non va, la prima parte mai attuata, la seconda male. Va cambiata, con cognizione, ma si deve. Gli stessi costituenti al momento dell'approvazione tennero conto di questa eventualità, anche perchè la costituzione è figlia di compromessi al ribasso, nata da liti e confronti interminabili.
Infine penso, che alla fine il merito della riforma, più va avanti la campagna elettorale, sarà tralasciato, e diventerà per espressa volontà delle parti un referendum pro o contro Renzi. A quel punto le carte saranno rimescolate, molti che oggi sono per il si passeranno al no e viceversa.

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inviato da Egidio Marinozzi - 23/05/2016 - 13:47
Qui nessuno discute dell'utilità o meno di una riforma costituzionale. Per me il Senato andrebbe abolito, sic et simpliciter. Ma questa che ci vogliono spacciare come una buona riforma, buona non lo è. Inoltre, non si può affermare che comunque è una base di partenza, in ogni caso da modificare. Questo concetto assurdo, perché riguarda la legge base che "dovrebbe" regolare la vita parlamentare, viene affermato anche dai costituzionalisti che sono a favore della riforma. Insomma, fa schi_fo anche a loro.
Ma allora di cosa stiamo parlando?
Il referendum pro o contro Renzi, nonostante adesso cerchi di rigirare la frittata come sua abitudine, lo ha inaugurato lo stesso Renzi evidentemente cosciente dell'aborto prodotto.
Che sia un aborto lo dicono pure le origini. Il testo presentato dalla bravissima e preparatissima ministra Boschi fece strabuzzare gli occhi ai più, tanto che venne risistemato alla meno peggio ed in fretta e furia dalla Finocchiaro che non tralasciò qualche frecciata pungente per non esser stata coinvolta fin da subito.
Ma nonostante i sofismi della ben più preparata senatrice siciliana, l'impianto che Renzi voleva era ed è una por_cata.. ed il risultato non poteva che rispecchiarlo.
Ma allora di cosa stiamo parlando?
Il referendum pro o contro Renzi, nonostante adesso cerchi di rigirare la frittata come sua abitudine, lo ha inaugurato lo stesso Renzi evidentemente cosciente dell'aborto prodotto.
Che sia un aborto lo dicono pure le origini. Il testo presentato dalla bravissima e preparatissima ministra Boschi fece strabuzzare gli occhi ai più, tanto che venne risistemato alla meno peggio ed in fretta e furia dalla Finocchiaro che non tralasciò qualche frecciata pungente per non esser stata coinvolta fin da subito.
Ma nonostante i sofismi della ben più preparata senatrice siciliana, l'impianto che Renzi voleva era ed è una por_cata.. ed il risultato non poteva che rispecchiarlo.
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inviato da alice77 - 23/05/2016 - 15:11
Referendum, Napolitano: "Chi dice di difendere la Costituzione votando no mi offende"
http://video.repubblica.it/dossier/governo-renzi/referendum-napolitano-chi-dice-di-difendere-la-costituzione-votando-no-mi-offende/240518/240462?refresh_ce
Referendum, Napolitano: "Chi dice di difendere la Costituzione votando no mi offende"
http://video.repubblica.it/dossier/governo-renzi/referendum-napolitano-chi-dice-di-difendere-la-costituzione-votando-no-mi-offende/240518/240462?refresh_ce
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inviato da utente non registrato - 23/05/2016 - 15:51
Benissimo! Un motivo in più (peraltro un motivo elevato al cubo) per votare NO al referendum costituzionale.
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inviato da Giuseppe Ballerini - 23/05/2016 - 19:19
In soccorso della Boschi, ormai è automatico, è arrivato Mighty Matt(-e+o) che ha assicurato che la Boschi non ha detto alcuna castroneria e che è tutto a posto, cercando, come gli è naturale, di cambiare pure la carte in tavola: "Nel merito non vedo gaffe. Quella dell'Anpi è una posizione del tutto legittima e al suo interno alcuni hanno scelto, quelli che hanno fatto la Resistenza, di votare sì. All'interno dell'Anpi qualcuno voterà sì e qualcuno voterà no. Ci sono i veri partigiani che voteranno sì e quelli che voteranno no, e noi abbiamo rispetto per tutti i partigiani".
Caro Matt(-e+o), all'interno dell'Anpi, quasi tutti voteranno no e in pochissimi saranno quelli a votare sì. Fattene una ragione... tu e il tuo sodale Verdini.
Caro Matt(-e+o), all'interno dell'Anpi, quasi tutti voteranno no e in pochissimi saranno quelli a votare sì. Fattene una ragione... tu e il tuo sodale Verdini.
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inviato da utente non registrato - 23/05/2016 - 19:36
Hai mai visto quando le Camere riunite devo eleggere a maggioranza qualificate un giudice alla Consulta che succede, la stessa rielezione di Napolitano, fu una tragicommedia. Trovo che siamo politicamente sottosviluppati,come quei Paesi che escono dalla colonizzazione,che non sanno come organizzarsi.A parte gli anni di inutili discussioni sull'argomento,lo sai quanto c'è costata questa attuale Costituzione economicamente ? 2250 miliardi di euro,il terzo debito più alto al mondo. Avanti col no!

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inviato da Giuseppe Ballerini - 23/05/2016 - 19:45
Ma perché, secondo te, il Senato con questa riforma non verrà a costare niente? Se è inutile, sarebbe stato sufficiente toglierlo.... avrebbe risparmiato centinaia di milioni. La rielezione di Napolitano, se è stata una tragicommedia si deve a Renzi e ai suoi, accordatisi insieme a qualche dalemiano. Pensa un po' che gente raffinata. Dopo aver sfruttato al peggio i regolamenti precedenti, la stessa gentaglia vuole assumere il ruolo di classe moralizzatrice e riformista.
Ognuno è libero di farsi prendere per il c.lo, se lo desidera. Contento tu....
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