Geroge Soros è un ebreo ungherese, di 86 anni, che dopo aver trascorso gran parte della sua vita a far soldi tramite speculazioni finanziarie, anche a danno di alcuni Stati, da alcuni anni ha accompagnato la sua attività principale con quella umanitaria, dedicando parte delle sue risorse a finanziare organizzazioni no profit che intervengono a favore degli ultimi con raccolte fondi ed aiuti sul campo, come Human Rights Watch.

Giudicando negativamente la svolta verso la destra estrema del proprio paese d'origine, l'Ungheria, Soros è stato preso di mira dal governo del primo ministro ungherese Viktor Orban che, ultimamente, per essere stato criticato a casua della sua ostilità nei confronti dei migranti, ha sponsorizzato, come Governo, una campagna contro Soros in cui l'anziano finanziere viene ritratto sorridente con a fianco una scritta che recita: "Non lasciamo che sia lui a ridere per ultimo!"

Quali siano le implicazioni del messaggio è da chiarire, ma organizzazioni ungheresi per i diritti civili, anche ebraiche, hanno definito tale campagna antisemita, oltre a ricordare i manifesti nazisti al tempo della seconda guerra mondiale.

Un riferimento non certo casuale, considerando che l'Ungheria negli anni della guerra contribuì alla deportazione di 500.000 ebrei nei campi di concentramento nazisti.

Un richiamo inappropriato? Mica tanto! Infatti, poche settimane fa, Orban aveva esaltato le lodi di Miklós Horthy, definendolo "statista eccezionale". Horthy è stato colui che negli anni tra il 1920 e il 1930 ha approvato leggi contro gli ebrei ungheresi, è stato alleto di Hitler e lo ha aiutato nelle deportazioni durante l'olocausto.

Dopo la protesta di Israele, è arrivato il dietro front di Orban che ha affermato che non tutto ciò che Horthly ha fatto è stato corretto e condivisibile e che il governo ungherese non tollera l'antisemistismo.

Una posizione di vicinanza tra Israele e Ungheria confermata anche dalle dichiarazioni del ministro degli esteri israeliano contro Soros e Human Rights Watch, spesso critici in relazione all'occupazione di Israele della Cisgiordania e delle sue politiche nei confronti dei palestinesi, definedolo un nemico.

Tale dichiarazione è giunta dopo che l'ambasciatore d'Israele in Ungheria aveva rilasciato a sua volta una dichiarazione di condanna contro la campagna d'odio organizzata da Orban contro Soros.

Ma perché Netanyahu ed Israele dovrebbero mantenere buoni rapporti con un Governo ed un paese apertamente antisemiti? Per una ragione di puro e semplice calcolo (o cinismo) politico. Gli ungheresi vogliono acquistare dagli israeliani recenzioni per tenere alla larga i migranti dal proprio territorio ed inoltre possono fare da collegamento con quegli Stati europei con cui Israele ha scarse relazioni, in modo che possano esser convinti a supportare le politiche di Tel Aviv.