Nel secondo giorno del  cessate il fuoco tra Israele e Libano, l'esercito israeliano ha annunciato di aver condotto un raid aereo contro una struttura di Hezbollah nel Libano meridionale. L'obiettivo sarebbe stato un deposito utilizzato per immagazzinare razzi a medio raggio... a detta delle IDF!

Si tratta del primo attacco aereo da quando l'accordo di tregua è entrato in vigore, segnando una violazione significativa della fragile intesa raggiunta per fermare il conflitto al confine tra Libano e Israele.

Secondo media libanesi, l'attacco è avvenuto nella località di Tebna, situata tra Baïssariyé e Kaakaiyé el-Snoubar, nel distretto di Saïda, a nord del fiume Litani. La zona colpita si trova in una regione strategica che è spesso stata al centro delle tensioni tra Israele e Hezbollah.

Contestualmente al raid, l'esercito israeliano ha emesso un ordine di coprifuoco ai residenti nelle vicinanze del Litani, vietando ogni movimento verso il sud del fiume dalle 17:00 fino alle 7:00 del mattino seguente. Ai civili già presenti in queste aree è stato intimato di non uscire dalle proprie abitazioni.

Il cessate il fuoco, negoziato dopo settimane di scontri lungo il confine tra Israele e il Libano, si sta rivelando estremamente precario. Già dal primo giorno dell'accordo si erano registrate tensioni, ma il raid israeliano rappresenta una vera e propria escalation.

Per chi ci creda, Israele ha giustificato l'attacco come una misura preventiva contro le attività di Hezbollah, accusando il movimento di resistenza islamica di continuare a utilizzare il sud del Libano come base per potenziali lanci di razzi. L'esercito libanese, cui è affidato il compito di occupare la zona cuscinetto a sud, ha accusato Israele di aver violato il cessate il fuoco "più volte" da quando è entrato in vigore, elencando attacchi aerei e attacchi sul terreno.

In una intervista televisiva, la prima dopo il cessate il fuoco in Libano, il premier Netanyahu ha dichiarato che se Hezbollah non rispetterà le regole, il conflitto si intensificherà: 

"Ho dato istruzioni all'IDF che in caso di una violazione massiccia dell'accordo, non solo opereremo chirurgicamente come stiamo facendo ora, ogni volta. Ho detto all'IDF, se ci sarà una violazione massiccia dell'accordo, di prepararsi per una guerra intensiva".

Inoltre, ha aggiunto che il cessate il fuoco in Libano "potrebbe essere breve" e che Israele "lo ha rispettato fin dal primo giorno".

È evidente che la parola di un (presunto) criminale, su cui oltretutto pende una possibile condanna per corruzione, non ha alcun valore. L'attuale tregua, molto probabilmente, è destinata a durare il tempo necessario allo Stato ebraico per ricompattare i ranghi, definire nuove strategie dopo le batoste prese nei combattimenti sul terreno e, soprattutto, ricevere nuove armi dagli stati Uniti. Poi la guerra riprenderà... anche sulla spinta di altri due delinquenti, figure di spicco dell'attuale esecutivo Netanyahu, come i ministri Smotrich e Ben Gvir, che spingono in tal senso, insieme alla rioccupazione di Gaza.