Non solo l'Inghilterra non lascia, ma addirittura (quasi) raddoppia. Infatti, non solo le semifinali e la finale di Euro 2020 si terranno allo stadio di Wembley come previsto, ma il numero di spettatori sarà aumentato a oltre 60.000 (il 75% della capienza massima) rispetto ai 40.000 previsti inizialmente.

Il presidente della Uefa, Aleksander Ceferin, ha espresso tutto il suo apprezzamento in questi termini:

"È una grande notizia che così tanti tifosi potranno assistere in presenza alle ultime tre partite di Euro 2020". 

A Wembley per le partite della fase a gironi di Euro 2020 potevano accedere 22.500 persone, il cui numero salirà a 45.000 - circa il 50% della capacità dello stadio - per le due partite della fase a eliminazione diretta degli ottavi, Le semifinali si disputeranno il 6 e il 7 luglio, mentre la finale si disputerà l'11 luglio e per quelle tre partite Wembley ospiterà oltre 60.000 tifosi.

La decisione del governo inglese è sorprendente per il fatto che arriva dopo l'annuncio del premier italiano Mario Draghi che si era detto disponibile ad adoperarsi affinché la finale di Euro 2020 si giocasse a Roma, a causa dell'aumento dei casi Covid che si sta registrando in Gran Bretagna a causa della variante Delta.

L'Uefa si è però detta contraria a tale ipotesi. Questa la motivazione addotta da Ceferin:

"Questo torneo è stato un faro di speranza per rassicurare le persone sul fatto che stiamo tornando a uno stile di vita più normale e questo è un ulteriore passo avanti lungo questa strada. Sono grato al primo ministro e al governo del Regno Unito per il loro duro lavoro nel rendere possibili tali accordi, consentendo che le fasi finali di Euro 2020 abbiano un grande successo nello stadio Wembley".

Al di là dell'entusiasmo di Ceferin, la viariante Delta continua a diffondersi nel Regno Unito, tanto che nelle ultime 24 ore i nuovi casi sono stati 11.625 e negli ultimi 7 giorni il loro numero è aumentato di 18.700 unità rispetto alla settimana precedente. 

Da aggiungere, infine, che il premier Johnson aveva posticipato di quasi un mese, al 19 luglio, il definitivo ritiro delle ultime restrizioni anti-Covid proprio a causa del diffondersi dei nuovi casi di contagio.