Virus come il Covid-19 possono aumentare il tasso di malattie cardiache anche nei più piccoli: lo sostiene l’infettivologa Susanna Esposito.
‘Chi ti ama ti protegge’, Susanna Esposito tra i relatori della conferenza sulle patologie cardiache nell’infanzia.
Nella mentalità comune, si pensa spesso che i giovani siano immuni da infarti e altre patologie cardiache. Gli esperti, invece, sanno bene che non è così: anzi, le statistiche purtroppo rivelano un forte aumento di queste problematiche negli ultimi anni.
Da qui, un convegno con un triplice scopo: indagare le cause dell’allarmante aumento dei casi, elaborare risposte efficaci e sensibilizzare sulle pratiche di prevenzione (come lo screening) che spesso non vengono applicate ai più piccoli.
La commissione riunisce diverse eccellenze del panorama medico-scientifico italiano: il cardiologo Alessandro Capucci, la Presidente di Progetto Vita Daniela Aschieri, il pediatra Giacomo Biasucci e la professoressa universitaria Susanna Esposito, esperta in infettivologia e in particolare negli effetti del Covid-19 in età pediatrica e nelle differenti sintomatologie legate al genere.
Susanna Esposito: “Le miocarditi possono essere causate da influenza e Covid-19, il vaccino evita situazioni degenerative”.
Il convegno ‘Chi ti ama ti protegge’ vuole dunque indagare il nesso che molti hanno ipotizzato tra l’insorgenza di malattie cardiache e la pandemia globale. Domenico Liberati, organizzatore dell’evento, ha affermato: “Miocarditi e pericarditi hanno subito una crescita repentina nell’ultimo triennio, per questo risulta fondamentale continuare a investire in una sorveglianza di tipo attivo, non aspettando che i pazienti arrivino in ospedale. Senza creare inutili allarmismi bisogna ricordare che secondo i dati EuroMoMo, elaborati in 29 stati, la mortalità infantile dovuta a queste patologie è aumentata”.
Nel suo intervento, Susanna Esposito ha affermato che la tesi che riconduce l’aumento ai virus è corretta: “Le miocarditi possono essere provocate da infezioni virali come il SarsCovid2 e l’influenza”.
L’infettivologa ha respinto la tesi secondo cui il responsabile dell’aumento delle miocarditi sarebbe il vaccino: sebbene effettivamente alcuni maschi abbiano riscontrato problematiche dopo la somministrazione della seconda dose, la vaccinazione si è rivelata fondamentale nell’evitare che il contagio conducesse a una situazione “di tipo degenerativo”, ossia all’ospedalizzazione.