Nel panorama dell'arte contemporanea, l'Art Brut rappresenta una corrente affascinante e radicale che sfida le convenzioni tradizionali. Coniata dall'artista e teorico francese Jean Dubuffet, questa forma espressiva ha trovato la sua origine in un contesto storico particolare: la tumultuosa Parigi del dopoguerra. È in questo scenario che nascono idee nuove e audaci sulla creazione artistica, un’arte scevra da filtri culturali e preconcetti accademici, una forma di espressione che scaturisce dal profondo dell’anima umana.

Jean Dubuffet ha compiuto una vera e propria rivoluzione nell'ambito dell’arte, proponendo non solo un nuovo termine, ma anche una nuova filosofia estetica. L’Art Brut, tradotto letteralmente come "Arte Grezza", non ha nulla a che fare con l’artigianato amatoriale o l’arte di dilettanti; è piuttosto l’arte dell’istinto, della libertà assoluta, un’espressione incondizionata di sentimenti, visioni e sogni. La definizione che Dubuffet stesso offre nel 1949 offre un punto di partenza importante: “Operazione artistica del tutto pura, bruta, reinventata dal suo autore, a partire unicamente dai propri impulsi, in tutte le sue fasi”. Questa frase racchiude la quintessenza della sua visione.

Volume dopo volume, e mostra dopo mostra, Dubuffet ha raccolto opere di artisti autodidatti, spesso ai margini della società, che creavano semplicemente per il desiderio di esprimersi. Senza preoccuparsi delle regole tradizionali, questi artisti utilizzavano materiali di recupero, colori vivaci e una fantasia sfrenata per raccontare il mondo e se stessi attraverso la loro arte. Dubuffet ha visto in queste opere una potenza espressiva senza precedenti, capace di comunicare esperienze umane profonde e universali, e ha intrapreso un viaggio di esplorazione e valorizzazione di queste voci creative.

Foto:*_© Angelo Antonio Messina

La formazione della Collection de l’Art Brut a Losanna, grazie alla donazione di Dubuffet nel 1971, ha segnato una pietra miliare nella storia dell’arte. Questa collezione ospita oltre 70.000 opere e continua a crescere, grazie a donazioni e acquisizioni. Essa rappresenta un rifugio prezioso per opere che altrimenti potrebbero rimanere nell’oblio. Oggi, le istituzioni pubbliche e le gallerie di tutto il mondo stanno finalmente riconoscendo l'importanza di questo movimento, contribuendo a portarlo all'attenzione del grande pubblico. Tuttavia, in Italia, la situazione appare più complessa, con poche istituzioni pubbliche dedicate all'Art Brut.

Le mostre, come la Biennale di Venezia, hanno iniziato a includere opere di Art Brut, dimostrando un crescente interesse da parte della critica e storici dell’arte. Nonostante ciò, il concetto di Art Brut rimane ancora relativamente estraneo al pubblico italiano, il che rende l’esposizione “Dubuffet e l’Art Brut. L’arte degli outsider” al Mudec di Milano un evento di fondamentale importanza.

Dal 12 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025, il Museo delle Culture di Milano ospiterà questa mostra significativa, curata da Sarah Lombardi e Anic Zanzi, con la consulenza di Baptiste Brun. L'esposizione si articola in un percorso quadripartito che esplora l'eredità di Dubuffet e l'evoluzione dell'Art Brut. Nella prima sala, i visitatori troveranno opere e documenti storici che inquadrano il pensiero di Dubuffet e l’invenzione del concetto di Art Brut nel contesto della sua pratica artistica. Questo primo spazio funge da introduzione al tema, invitando il pubblico a comprendere più a fondo le radici di questa forma d’arte.

Nei successivi ambienti espositivi, verranno presentate opere di Art Brut da diverse parti del mondo, creando un dialogo tra culture e tradizioni artistiche differenti. Attraverso questa selezione, il visitatore avrà modo di scoprire artisti di ogni continente, i cui lavori raccontano storie di vita e di resistenza, affrontando tematiche come il corpo e le credenze. Queste opere non solo arricchiscono la narrazione dell’Art Brut, ma si ricollegano in modo significativo alle collezioni del Mudec, mostrando come l’arte possa andare oltre i confini culturali.

Un aspetto innovativo della mostra è l’approccio inclusivo che gli organizzatori hanno adottato. In un mondo dove l’arte può sembrare distante e inaccessibile, la decisione di fornire un’audioguida gratuita tramite app è una scelta che facilita l’interazione del pubblico. Questo strumento accompagna la visita, offrendo commenti, spiegazioni e persino le parole di Dubuffet stesso, rendendo l’esperienza più immersiva e accessibile.

Il catalogo della mostra “Dubuffet e l’Art Brut. L’arte degli outsider”, realizzato da 24 ORE Cultura, rappresenta altresì un'importante risorsa per chi desidera approfondire la conoscenza di questa corrente artistica. Disponibile nel bookshop della mostra e nelle librerie, il volume funge da ponte tra l’arte e i visitatori, stimolando la curiosità e l’interesse verso un tema ancora poco esplorato nel nostro paese.

L’Art Brut, con la sua essenza di autenticità e libertà espressiva, si presenta oggi come un richiamo potente alla creatività innata di ogni individuo. La mostra “Dubuffet e l’Art Brut. L’arte degli outsider” non è solo un tributo a Jean Dubuffet e alla sua visione, ma rappresenta anche un’opportunità per riconsiderare il concetto di arte in un’epoca in cui le normatività e le convenzioni possono spesso soffocare l'espressione personale. L’incontro con queste opere diventa quindi un momento di riflessione e di scoperta, un invito a lasciarsi ispirare da chi ha saputo vedere il mondo con occhi diversi e a riconoscere il valore in ogni voce che desidera risuonare nel panorama artistico contemporaneo.

Foto:*_© Angelo Antonio Messina


INFO UTILI:

MUDEC Via Tortona 56, tel. 02/54917 (lun-ven 10.00-17.00)

12 ottobre 2024 – 16 febbraio 2025
Lunedì 14.30 – 19.30
Martedì – mercoledì – venerdì – domenica 9.30 – 19.30
Giovedì – sabato 9.30 – 22.30
ULTIMO INGRESSO UN’ORA PRIMA

Infoline
0254917 (lun-ven 9.00-18.00)
helpdesk@ticket24ore.it (singoli)
[email protected] (gruppi e scuole)

BIGLIETTI Intero € 16 | Ridotto € 14

Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura

Sito ufficiale del MUDEC – Museo delle Culture: https://www.mudec.it

*_©Angelo Antonio Messina