L.A., la persona che ha ucciso l'orsa Amarena in Abruzzo, è Andrea Leombruni, 56 anni, proprietario di una norcineria a San Benedetto dei Marsi, provincia de L'Aquila

Il nome si può dire, perché ormai è stato pubblicato e ripetuto da ore su qualsiasi account social.

Il signor Leombruni che nei prossimi mesi, probabilmente anni, dovrà vedersela con gli avvocati di numerose associazioni animaliste che tenteranno di spolparlo vivo, finanziariamente s'intende, ha spiegato il motivo del suo gesto giustificandosi così:

"Sono sceso sulla [sic, ndr] mia tenuta perché pensavo fossero i ladri. Ho avuto paura e ho sparato".

In pratica, il sig. Leombruni dice di aver sparato alla schiena dell'orsa, secondo quanto riportato dai primi rilievi, ma avrebbe ugualmente potuto sparare alla schiena di una persona. Non perché fosse minacciato, ma perché aveva avuto paura. 

Una (presunta) paura che è costata la vita ad un'orsa, conosciutissima in quei luoghi perché da sempre innocua, e forse è costata la vita anche a quella dei suoi due cuccioli che sono fuggiti e di cui sono in corso le ricerche, per il momento infruttuose.

Il sig. Leombruni è il perfetto esempio dell'italiano vittima della politica alimentata dai (post) fascisti ad oggi al governo: quelli che per un "mi piace" sui social prendono il fatto del giorno e da ministri annunciano l'inasprimento per il tal reato, dicendo che ne aumenteranno la pena con più anni di carcere, e che benedicono l'uso indiscriminato delle armi a difesa della proprietà.

Sono i forzisti, i rappresentanti dei fratelli e delle sorelle d'Italia, i leghisti... sono quelli del prima si spara e poi si ragiona. Sono i "montanari" come Maurizio Fugatti, il leghista che vuole esser confermato alla presidenza della provincia di Trento, propagandando lo sterminio di orsi e di recente dei lupi con il supporto del segretario del suo partito il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.

Sono costoro che passano il loro tempo a trovare nuovi nemici, purché siano minoranza, da dare in pasto all'opinione pubblica sui social e sui media della propaganda (post) fascista, per cercare uno zero virgola in più di consenso nel prossimo sondaggio sulle intenzioni di voto. 

Sono costoro che, indirettamente, hanno fatto credere ai Leombruni d'Italia di avere il diritto di scendere nella loro "tenuta" e di sparare a casaccio per aver avuto paura dei ladri... o almeno di poter trovare addirittura ammissibile e logico il potersi giustificare in tal modo!

E se avesse ammazzato una persona? I Leombruni d'Italia, alimentati, dalla propaganda (post) fascista non sembrano neppure essere in grado di porsi il problema, perché a loro i (post) fascisti hanno fatto credere che, a casa propria, si possa sempre sparare... a chiunque.