Buono, accessibile, sicuro e rispettoso dell’ambiente: il cibo irlandese rispetta tutti questi parametri. E l’Irlanda anche nel 2021 è al 1° posto del Global Food Security Index, la classifica dell’Economist che esamina 113 Paesi del mondo. L’Italia è 18esima.

L’isola di smeraldo ha sbaragliato la concorrenza in tutti parametri: accessibilità, disponibilità, qualità, sicurezza, risorse naturali e resilienza. Nelle motivazioni si mette in evidenza la significativa mole di investimenti in ricerca e sviluppo nel settore agro-alimentare. La nazione più sicura dal punto di vista alimentare del mondo è leader a livello internazionale nell’agri-tech e nell’industria di trasformazione. 

Agricoltura e allevamento sono settori cardine per l’economia irlandese. Circa 150 mila addetti, su meno di 5 milioni di abitanti, producono cibo per 35 milioni di persone. Il 10% del latte per bambini consumato nel mondo è prodotto qui. 

Il merito di una produzione sempre più high-tech e sostenibile va ai diversi attori della “tripla elica”: imprese privati, centri di ricerca e istituzioni governative come Enterprise Ireland, l’agenzia per l’innovazione e lo sviluppo, 1° Venture Capital d’Europa.


Innovation Arena

L’agricoltura da Cenerentola sta diventando oggetto di crescenti investimenti. Enterprise Ireland non ha rallentato il supporto alle startup nemmeno durante la pandemia. 

Le applicazioni pratiche sono presentate ogni anno all’Innovation Arena, la più importante vetrina internazionale dell’agri-tech. Il contest si tiene in occasione del National Ploughing Championships, la più grande fiera agricola all’aperto del mondo, quest’anno di nuovo in presenza dal 20 al 22 settembre a Ratheniska, nella contea di Laois. 

La competizione 2021 era focalizzata sulla sostenibilità. Il vincitore è stato Brandon Bioscience, che ha sviluppato una nuova formula a base di un’alga biostimolante per ridurre l’uso di azoto nei fertilizzanti. L’Agritech StartUp Award è andato ad ApisProtect che sta fornendo sistemi di allerta precoce agli apicoltori di tutto il mondo. Premiate anche le startup Carbon Harvesters con la tecnologia per misurare le pratiche di sostenibilità adottate monetizzando le riduzioni delle emissioni negli allevamenti; e FodderBox che permette la coltivazione idroponica di foraggio e di alghe per l’alimentazione dei ruminanti.


Anteprima mondiale al 12° European Food Sure Summit

Nel vivaio selezionato da Enterprise Ireland attenzione particolare va anche all’innovazione nella trasformazione alimentare. Al 12° European Food Sure Summit, a Milano il 14 e 15 giugno, l’irlandese Unison Process Solutions ha presentato HEIST™, l’unico sistema al mondo di auto-test di integrità degli scambiatori di calore impiegati nei processi di pastorizzazione e sterilizzazione. Dal latte alla birra, dal gelato al succo di frutta, la sicurezza di ogni tipo di alimento risiede anche nella costante efficienza dell’impianto di trasformazione. 


Origin Green

Grande attenzione viene rivolta per accelerare i processi di decarbonizzazione legati all’agricoltura. Il programma Origin Green di Bord Bia fu lanciato nel 2012, quando ancora la sostenibilità non era entrata a pieno titolo a livello internazionale. L’Agenda Onu 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, infatti, è stata sottoscritta da 193 paesi nel 2015. 

Il primo programma di sostenibilità agroalimentare che opera su scala nazionale, unendo governo, settore privato e l’intera supply chain, dopo dieci anni ha dato risultati tangibili ed eclatanti. Con il 90% del food&beverage prodotto sotto la supervisione del programma Origin Green, le 300 imprese alimentari e 55 mila aziende agricole hanno ridotto di oltre il 6% la produzione di CO2 per unità di carne e di latte animale.


Il vivaio del cibo del futuro

Enterprise Ireland favorisce lo sviluppo e la diffusione delle nuove tecnologie anche attraverso i centri di ricerca all’avanguardia. Fiore all’occhiello sono il Food for Health Ireland Centre, il Meat Technology Ireland, il Dairy Processing Technology Centre che ha appena ricevuto da Enterprise Ireland uno stanziamento di 14 milioni di euro. 

L’obiettivo è innovare la produzione lattiero-casearia conciliando redditività e sostenibilità secondo i parametri del 2030 Climate Energy Policy Framework europeo. Il centro potrà contare nei prossimi 5 anni su altri 20 milioni di euro da industrie partner e bandi di ricerca. Una bella iniezione di fiducia per la Terra e i suoi abitanti.