Oggi Matteo Renzi non presidava Palazzo Chigi, perché era in missione a Milano. Nel tempo che fu, quando un segretario di un partito che si definiva di sinistra e andava a Milano, giornali e telegiornali ce lo avrebbero mostrato a stringere mani di sindacalisti e operai, per poi finire su un palco circondato da bandiere di colore rosso ad arringare una folla che indossava elmetti e tute da lavoro.
Ma i tempi sono cambiati. Oggi i leader di sinistra fanno tutt'altro. Per questo, Renzi non era a Milano in una fabbrica, anche se a dire il vero in mattinata è transitato da Lodi per visitare un'industria che si occupa di cosmetici, ma per inaugurare la Settimana della Moda, prima volta in assoluto per un presidente del consiglio.
Dopo una foto di gruppo con dei giovani stilisti sulla scalinata del Palazzo dell'Arengario, il premier ha partecipato ad un pranzo di gala con 180 sceltissimi invitati, tra cui spiccavano Giorgio Armani, Donatella Versace e, addirittura, Lapo Elkann. Inutile riportare le lodi con cui cotali importantissime personalità hanno sommerso di complimenti la pur inesistente modestia del premier, ma per dovere di cronaca è corretto citarne alcune per capirne il tenore.
Così Giorgio Armani: «È molto bello che Renzi sia qui. Con una personalità come lui ci sentiamo un po' protetti, coinvolti, una cosa che ci mancava.» Di rimando Donatella Versace: «È la prima volta nella storia della moda che un presidente inaugura la settimana della moda. Conosco Renzi da prima ed ero sicura della sua bravura e gli dico grazie: avere il suo appoggio ci dà forza!»
E Renzi non poteva esimersi dal benedire una così importante occasione, con un discorso in inglese, perché fosse compreso anche dalla stampa estera (qualsiasi riferimento ironico è puramente casuale), che si è concluso con la solita frase lapidaria: «L'Italia è tornata».
Approfittando della sua visita a Milano, Renzi, nel pomeriggio, al Teatro Piccolo di via Rovello ha annunciato che tra tre mesi si darà il via al cantiere di Human Technopole nell’area Expo, citando un primo finanziamento di 150 milioni già stanziato dal Governo per l'avvio dei lavori.
Secondo il premier «Human Technopole è un progetto concreto, ma è anche uno straordinario stimolo perché Milano guidi il cambiamento in Italia e perché l’Italia torni a fare quello che sa fare, cioè essere leader in Europa e indichi alla politica che sui grandi progetti per il Paese bisogna stare tutti insieme».
Nel frattempo, però, Matteo Renzi dovrà anche trovare il modo di ripianare le perdite di Expo, come riportato oggi da Il Fatto Quotidiano. Richiesta dovuta, in quanto lui ed il suo Governo hanno rivendicato la paternità della manifestazione.