Enrico Letta, alla Camera,  ha parlato alla Direzione nazionale del Pd in relazione alle prossime elezioni politiche: o noi o loro il contenuto dell'intervento.

"Mai come questa volta - ha detto Letta - è in gioco il futuro della società italiana, di centinaia di migliaia di giovani che vogliono vivere in una società in cui si è liberi, non in una società in cui sei messo dentro caselle che rispondono alla storia del passato".

In sostanza, la tesi di Letta è la seguente: se vince la Meloni l'Italia tornerà a vestirsi in orbace. Per questo

"il voto darà un risultato chiaro e andrà in una direzione o nell’altra. Il pareggio non è contemplato. O vince l’Europa comunitaria o quella dei nazionalismi. La scelta è fra noi e Meloni".

Da chi sia rappresentato il noi, però, ancora non  è da sapere... almeno con certezza... ci sarà Calenda, ci sarà pertanto la Bonino, ci saranno i transfughi di forza Italia che andranno con Calenda... da non trascurare l'apprezzamento di Letta per Di Maio, che sicuramente rappresenta benissimo se stesso, ma in genere chi chiede un voto dovrebbe almeno rappresentare gli interessi della gente. C'è qualcuno in Italia che Di Maio rappresenti?  Boh!

Non è chiaro che fine faccia Renzi che, pare, adesso sembra fare un po' schifo a tutti... ma le risorse del senatore rignanese, si sa, sono infinite, per cui non è detto che possa ricomparire d'un tratto in una qualche coalizione a diriger l'orchestra.

In ogni caso, quel che è certo, è che Letta non vuol sentir più parlare dei 5 Stelle:

"A chi ha tentazioni di tornare col M5s, a chi dice ripensiamoci, l'invito è a guardare a cosa pensano gli elettori, il loro giudizio è lapidario".

A dire il vero, il giudizio che esprimono sui suoi account social di lapidario ha solo gli sberleffi che riceve per la compagnia di giro che sta allestendo...

"La partecipazione alle elezioni - ha precisato Letta - sarà centrata su una lista, la lista del Pd, che sarà aperta ed espansiva prima di tutto alle forze che hanno partecipato alle agorà, Articolo 1 per un verso e Demos per un altro verso. Questa lista deve lanciare l’idea di un’Italia Democratica e Progressista e presenterà il progetto per l’Italia del 2027. Lo approveremo insieme alla prossima direzione nazionale, che faremo prima della presentazione delle liste".

Poi ha aggiunto:

"Io non ho avuto la fortuna di partecipare alla direzione nazionale che approvò le liste la volta scorsa. Facevo un altro lavoro. Io farò di tutto perché non sia così. Farò di tutto perché tutti i nodi siano sciolti. Non ho da candidare miei amici, dobbiamo scegliere il candidato giusto".

Naturalmente, Ogni riferimento a Renzi era assolutamente voluto. Però, Letta ha parlato anche dei temi della campagna elettorale:

"Noi faremo proposte vere, non balle. Io fino ad ora, dai nostri avversari di destra non ho sentito una sola cosa che sia concretamente fattibile. A cominciare da Berlusconi che annuncia 1 milione di alberi... L’obiettivo del Pd è mobilitare 100mila volontari... Ma non andrete mica tra gli ombrelloni a rompere i coglioni alla gente? Noi partiamo dall’idea - ha detto Letta - che mezza Italia sotto gli ombrelloni non c’è, perché non è in condizione di andarci. Partiremo dai luoghi della solitudine".

Ma non è che la santa alleanza lettiana abbia scaldato i cuori di tutto il partito, con Orlando, Bettini e Orfini che hanno fatto notare come sia possibile conciliare l'immagine di un partito che si propone ambientalista (il Pd!!!), con Calenda che invece propone di investire sul nucleare... ed è solo un esempio.

Letta ha risposto così:

"Vorrei non fosse passato sotto silenzio uno dei passaggi chiave della mia relazione: il cuore del nostro progetto politico siamo noi ed è la nostra lista. Poi ci sono alleanze elettorali che siamo costretti a fare dalla legge elettorale. ... Le alleanze elettorali che faremo non inficeranno in nulla la nettezza della nostra narrazione, chi siamo noi". 

Ma una volta che la santa alleanza lettiana dovesse vincere le elezioni, se queste sono le premesse, come è pensabile che possa poi governare... specialmente insieme ad un "compagno" (si fa per dire) come Calenda che se non fai esattamente ciò che piace a lui, esce... sbattendo pure. E per chi lo avesse dimenticato, Calenda è un eurodeputato eletto nelle liste del Pd... che poi ha pensato bene di abbandonare.

Se queste sono le premesse...