"Siamo davanti a un documento che supera l’immaginabile. Un documento che parla di quello che è oggi un dirigente Rai alle prese con una trattativa riservata, fitta, tenuta al di fuori dell’azienda. Un video sin troppo eloquente per essere equivocabile. La scena si svolge in primo piano, interno giorno. La trattoria Ai Bozzi, in Piazza Giuditta Tavani Arquati a Trastevere, è affollata. Sigfrido Ranucci ha telefonato per prenotare un tavolo. Quattro coperti. È lì, a pranzo, lontano da orecchi e sguardi indiscreti, che ha deciso di incontrare due persone che sono appena arrivate a Roma dal Veneto, in treno. Non sono volti noti. E non sono fornitori Rai. Sono due finti informatori. Avrebbero per le mani – è l’alicetta con cui l’hanno agganciato – del materiale scottante su Flavio Tosi..."

Così inizia l'ennesimo articolo (www.ilriformista.it/affari-e-relazioni-coi-servizi-segreti-ecco-i-video-che-inguaiano-ranucci-280227)della campagna iniziata da il Riformista insieme ad alcune forze politiche nel tentativo di infangare la reputazione di Sigfrido Ranucci e della sua trasmissione, Report.

E mentre il Riformista riscopre vicende già vagliate e cestinate da un tribunale come inedite e sconvolgenti, i parlamentari di Forza Italia presso la Commissione di Vigilanza Rai - Paolo Barelli, Maria Alessandra Gallone, Maurizio Gasparri, Patrizia Marrocco, Andrea Ruggieri e Renato Schifani - utilizzano quegli articoli per scrivere ai vertici dell'azienda di Stato perché facciano luce sugli "interrogativi inquietanti" posti dalle "modalità con le quali il conduttore di Report acquisirebbe il materiale delle sue inchieste".

Il tutto fa riferimento ad una storia già spiegata da Report nel 2014 e che il Riformista ha omesso di riportare nella sua completezza, nonostante i giudici di due Tribunali abbiano giudicato il lavoro di preparazione di quell'inchiesta e i contenuti mandati in onda corretti e limpidi:
www.rai.it/programmi/report/inchieste/Larena-a01f73a7-b20f-4909-a6c4-4afbcaf843e6.html .

Eppure, in tema di interrogativi inquietanti, i parlamentari di Forza Italia ne avrebbero di problemi di cui occuparsi, a partire - ad esempio - da quelli che riguardano il loro leader, Silvio Berlusconi.

Lo scorso sabato era allo stadio, in una tribuna affollata, ad assistere ad una partita del "suo" Monza. Martedì, invece, lo stesso Silvio Berlusconi non si è presentato in tribunale dove era stato chiamato in qualità di teste, come parte offesa, nel processo che vede imputata l'ex olgettina Giovanna Rigato accusata di tentata estorsione per avergli chiesto fino a un milione di euro per non raccontare che cosa accadeva realmente nelle serate a Villa San Martino.

I legali di Berlusconi, per giustificare la sua mancata presenza, hanno presentato un certificato medico in cui è scritto che, alla luce della situazione pandemica, per l'ex Cavaliere si sconsigliava la partecipazione a "riunioni con la presenza di più persone nello stesso ambiente"!

Quanto sopra riportato è un piccolo esempio della qualità delle persone che siedono in Parlamento e di come impieghino il loro tempo per il quale, mensilmente, vengono pagate intorno ai 15mila euro.