Quella di Boulder, in Colorado e l'altra avvenuta ad Atlanta, in Georgia, sono le "ultime" due sparatorie avvenute negli Stati Uniti ed hanno causato ben 18 morti. 

A questo punto, anche per dar seguito alle promesse elettorali, Biden non poteva lasciar correre. Per questo, giovedì, parlando dalla Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti ha annunciato  una serie di misure per contrastare la diffusione delle armi. 

Le misure prendono di mira le pistole auto-assemblate, definite fantasma perché non hanno un numero di serie e non sono rintracciabili, ed i kit stabilizzatori che permettono di trasformare le pistole in veri e propri fucili. Inoltre, Biden chiederà al Dipartimento di Giustizia di redigere una proposta di legge che i vari Stati possano poi approvare per impedire il possesso di armi a persone ritenute un rischio per la comunità.

I provvedimenti riassunti, per nulla drastici, fanno parte di un ordine esecutivo del presidente e non di un progetto di legge da far approvare dal Senato, ma questa era quasi certamente l'unica strada per Biden per iniziare a "fare qualcosa" contro l'uso indiscriminato di armi negli Stati Uniti.

Anche se al Congresso i democratici hanno la maggioranza, il regolamento del Senato (dove i seggi sono divisi a metà tra dem e GOP) non consente di far approvare una legge con meno di 60 voti, per cui il voto della vicepresidente Harris non sarebbe stato comunque  sufficiente.

Nonostante i provvedimenti di Biden contro le armi annunciati oggi siano da considerarsi quasi di facciata, la National Rifle Association, il più grande gruppo di pressione che rappresenta la maggior parte dei possessori di armi da fuoco negli Stati Uniti, li ha etichettati come misure "estreme", annunciando battaglia perché vengano ritirati.