Nel sud Italia, in meno di due settimane, si sono registrate due forti scosse: una ha interessato la Costa Calabra sud occidentale (Catanzaro, Vibo Valentia, Reggio di Calabria), l'altra di più forte intensità ha interessato un'area a sud delle pendici dell'Etna.

Entrambe le scosse sono state registrate all'interno di un perimetro dove, storicamente, sono avvenuti dei terremoti tra i più distruttivi tra quelli di cui abbiamo memoria.

Martedì, una scossa di terremoto di magnitudo ML 3.4 è stata registrata ad 1 km ad est di Biancavilla (CT) alle 23:08, dove è stato registrato il precedente evento a sud dell'Etna. Il terremoto è avvenuto in una zona interessata sia dalla sismicità legata all'attività dell'Etna, sia da eventi di origine tettonica che possono raggiungere magnitudo elevata, come nel caso del 1818 quando si ebbe un evento di magnitudo pari a 6.3.

Un paio di ore più tardi, dopo la mezzanotte, un altro terremoto di magnitudo ML 3.2 è stato registrato in mare nei pressi della Costa Calabra sud orientale (Reggio di Calabria).