Il traffico sul ponte di Crimea è stato interrotto per una possibile instabilità di uno dei piloni, il numero 145, che lo sostengono, secondo quanto riporta il governatore russo della Crimea, Sergey Aksenov, sul suo canale Telegram.
Il possibile cedimento del pilone è conseguenza di un attacco via mare, con droni di superficie, che Mosca attribuisce all'Ucraina. Le prime immagini riportano una sezione della strada danneggiata. Nell'attacco è rimasta ferita una ragazzina, mentre sono morti coloro che, presumibilmente, erano i suoi genitori.
Il traffico stradale e ferroviario sul ponte che collega la penisola di Crimea all'oblast russo di Krasnodar è per il momento interrotto. Il ministro dei Trasporti della Federazione Russa, Vitaly Gennadyevich Savelyev, ha dichiarato che sono iniziati i lavori per ripristinarne l'utilizzo.
Da parte di Kiev nessuna rivendicazione relativa all'accaduto. Il portavoce dell'intelligence ucraina (HUR), Andrii Yusov, ha però affermato che a seguito "delle esplosioni" sul ponte, è probabile che la Russia dovrà affrontare problemi logistici in relazione al conflitto in corso:
"La Crimea è utilizzata dai russi come un importante hub logistico, per uomini e mezzi, a supporto dell'invasione dell'Ucraina. Pertanto, eventuali problemi logistici costituirebbero ulteriori complicazioni per gli occupanti".
Successivamente all'attacco, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha dichiarato all'agenzia di stampa statale RIA che il suo paese ha ufficialmente notificato alla Turchia, all'Ucraina e alle Nazioni Unite che Mosca non estenderà l'accordo sull'esportazione di grano del Mar Nero.
A seguire, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che l'accordo sul grano con l'Ucraina era di fatto sospeso, fintanto che le condizioni relative ai punti in esso elencati che riguardano la Russia non verranno soddisfatti.
L'Ucraina è uno dei maggiori esportatori mondiali di girasole, mais, grano e orzo.
A seguito dell'invasione, nel febbraio 2022, le navi russe hanno bloccato i porti dell'Ucraina, intrappolando circa 20 milioni di tonnellate di grano, facendo impennare i prezzi sia della materia prima che dei prodotti ad essa collegati eminacciando l'approvvigionamento alimentare di un certo numero di paesi del Medio Oriente e dell'Africa che dipendono fortemente dal grano ucraino.
Sul fronte militare, secondo il ministero della Difesa del Regno Unito, le forze russe inizierebbero a registrare una sensibile diminuzione delle capacità di difesa delle proprie batterie a causa della crescente carenza di munizioni e pezzi di ricambio, mentre gli ucraini avrebbero fatto progressi nell'area intorno a Bakhmut, riconquistando alcuni chilometri quadrati di territorio.
Intanto, i mercenari della Wagner si stanno progressivamente ricompattando in Bielorussia, dove un terzo convoglio è giunto al campo di Asipovichy, nuova base operativa del gruppo dopo la fallita insurrezione del giugno scorso.