Le condizioni all'interno di Gaza - dove l'ingresso di cibo, acqua, elettricità, carburante, comunicazioni e forniture mediche (domenica, comunque, di quest'ultime l'Oms è riuscito a consegnare qualcosa, anche se non è chiaro come) è stato bloccato da Israele - stanno continuando a peggiorare.

Domenica mattina, il ministero della Salute palestinese ha annunciato che 300 persone, per lo più bambini e donne, sono state uccise e altre 800 sono rimaste ferite dai bombardamenti israeliani nelle ultime 24 ore.

L'unico valico per uscire da Gaza non controllato dagli israeliani è quello di Rafah, che confina con l'Egitto.

L'Egitto ha dichiarato ufficialmente che il valico è aperto, ma il traffico è bloccato da giorni a causa degli attacchi israeliani, che impediscono l'ingresso di aiuti umanitari. Fonti della sicurezza egiziana hanno anche dichiarato che Il Cairo non ha intenzione di ricevere un afflusso di massa di rifugiati palestinesi.

Venerdì, l'esercito israeliano ha detto ai residenti della parte settentrionale della Striscia, che comprende il più grande insediamento dell'enclave, Gaza City, di spostarsi immediatamente a sud di un confine indicato nel letto del Wadi Gaza, un fiumiciattolo che si riempie d'acqua solo in alcuni periodi dell'anno.

Hamas ha detto alla gente di non andarsene, sostenendo che le strade non erano sicure. 70 persone sono state uccise in un attacco israeliano contro una colonna di auto e camion in fuga verso sud. Israele ha di nuovo dichiarato che una via di fuga è ancora aperta fino al primo pomeriggio di domenica.


Questa è una testimonianza riportata dalla BBC.

Il dottor Muhammad Ghuneim, 28 anni, è un medico del pronto soccorso presso il complesso di Al-Shifa, il più grande ospedale della Striscia di Gaza. Dice che, come quasi tutto il personale, non è potuto andarsene da quando è iniziato il bombardamento una settimana fa."Tutto il personale dovrebbe tornare a casa per vedere le proprie famiglie, ma non può a causa del numero di persone che arrivano".Circa il 60% delle vittime che arrivano in ospedale sono donne, bambini e anziani. L'ospedale sta esaurendo le scorte mediche e si prevede che il carburante che alimenta i generatori finirà in giornata."Ciò significa niente interventi chirurgici, niente ossigeno per i pazienti. Ci sentiamo così impotenti, come se non potessimo fare nulla".Il dottor Ghuneim, che ha studiato medicina ad Aberdeen, in Scozia, ma per il resto ha sempre vissuto a Gaza, dice di non avere alcun interesse ad andarsene."Non abbiamo bisogno di un percorso per lasciare Gaza. Abbiamo solo bisogno di un percorso umanitario per sostenere Gaza con forniture mediche e aiuti umanitari.Chiedo a ogni singolo essere umano nel mondo di protestare in strada e di chiedere ai propri governi di aiutarci a fermare questa aggressione".
Nel frattempo, i carri armati israeliani sono sempre più vicini alle recinzioni che delimitano il confine con Gaza, e il loro ingresso nella Striscia è sempre più imminente. 

A Tel Aviv  non interessa neppure la sorte delle 126 persone (cifra ufficiale fornita dall'esercito) fatte prigioniere da Hamas dopo l'assalto nel sud di Israele della scorsa settimana. Alcune di queste, secondo il movimento palestinese di resistenza islamica, sarebbero morte durante i bombardamenti israeliani.

Nel suo incontro con il segretario di Stato americano Antony Blinken, il principe ereditario dell'Arabia, Mohammed bin Salman, ha affermato che il regno saudita sta lavorando duramente per evitare che l'attuale situazione peggiori e per revocare l'assedio a Gaza.

Ma il conflitto non riguarda solo Gaza. A nord si intensificano gli scambi di artiglieria tra israeliani e Hezbollah, mentre gli Stati Uniti hanno schierato nell'area, tra Israele e Libano, ben due portaerei. Intanto il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, ha incontrato in Qatar, a Doha, il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh.

In questo scenario, vi sono tutte le premesse perché il conflitto si allarghi, senza che il perimetro possa esser chiaro.



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