Lo stato di agitazione, l’insoddisfazione, la protesta dei cittadini onesti e per bene di questo paese, che campano di stipendio e pagano fino all’ultimo centesimo di tasse, non riesce a venire fuori, rimane rinchiusa tra le mura domestiche o dentro un bar.
Sono anni che i lavoratori dipendenti sopravvivono con stipendi da fame, fermi al drammatico passaggio dalla lira all’euro che ne ha dimezzato il potere d’acquisto, sono anni che i cittadini chiedono inascoltati strade sicure e pulite, mezzi di trasporto efficienti, meno burocrazia e più sanità, più scuola e più giustizia.
Ma le loro richieste rimangono inascoltate.
La politica è sorda ai reali problemi della gente.
Il sindacato non esiste più in quanto organizzazione dei lavoratori a difesa dei salari, dei diritti e delle condizioni di lavoro, ma gioca la partita da sparring partner del governo di turno e, da Dini a Monti fino alla Meloni, non ha mosso un dito per frenare l’escalation dell’età pensionabile arrivata a 70 anni e la cura dimagrante imposta all’assegno previdenziale dal sistema contributivo puro!
La stampa, i media e i social, idem: navigano tutti a vista remando sempre dalla parte del loro ‘padre-padrone’, per non naufragare e colare a picco, insomma galleggiano!
Ma il singolo cittadino, da solo, non ce la fa a farsi sentire, a far valere le sue ragioni. Ma dieci, cento, mille, milioni di persone unite possono fare arrivare la loro protesta fin dentro i Palazzi romani.
Ci vuole soltanto qualcuno illuminato, qualche associazione, uomini e donne di buona volontà capaci di convogliare la protesta ‘pacifica’ e ‘democratica’ della gente per bene di questo paese nella giusta direzione.
Purtroppo l’egoismo di parte ed il pensare unicamente al proprio orticello, fa si che la protesta si perda in mille rivoli.
Chi detta legge, la sua personalissima legge, al mondo intero imponendo a miliardi persone la propria volontà è un manipolo di ricchi e potenti che ha gioco facile nel trascinare l’umanità intera in guerre che i popoli non vogliono, obbligandoli ad usi, costumi e consumi che arricchiscono sempre di più lorsignori e impoveriscono tutti gli altri che non fanno parte della cricca degli amici degli amici.
La gente questo lo ha capito e a votare non ci va più!