Questo lunedì il Governo del cambiamento si riunirà in provincia di Caserta, con sette ministri per firmare il "Piano d’azione per il contrasto dei roghi di rifiuti", su iniziativa del ministro dell’Ambiente Sergio Costa che presenterà un "programma concreto di interventi nella lotta a fenomeni come discariche abusive, interramento di rifiuti, roghi tossici e qualsiasi altra forma di violazione del territorio", come ha dichiarato il premier Conte.

L'occasione, in base a quanto comunicato dalle parti, servirà anche come chiarimento tra Salvini e Di Maio, negli ultimi giorni su fronti opposti in relazione a quale sia il modo migliore per gestire lo smaltimento dei rifiuti in Campania.

Il vicepremier leghista ha proposto inceneritori, che lui si ostina a chiamare termovalorizzatori, in tutte le province campane. Sull'altro fronte il vicepremier Di Maio e la componente 5 Stelle della maggioranza hanno invece ribadito la necessità di eliminare anche quelli tuttora esistenti.

La vicenda è stata interpretata da molti come antipasto di una prossima crisi di governo. I protagonisti negano, dichiarando che proprio grazie a questa occasione si arriverà ad una sintesi che concilierà entrambe le posizioni.

Comunque andrà a finire, in questo caso, però, si può dire che logica e ragione supportano la decisione 5 Stelle che vuole smantellare gli inceneritori per sostituirli con raccolta differenziata e impianti di riciclo, come spiegato in questo articolo pubblicato lunedì sul blog del movimento, a firma di di Gianni Girotto, presidente Commissione Industria e Attività Produttive del Senato.

E per supportare la tesi della differenziata come arma migliore per lo smaltimento dei rifiuti, nell'articolo si prende ad esempio quanto fatto finora in Veneto, dove oltre il 70% dei rifiuti urbani è differenziato e inviato a recupero di materia e compostaggio e dove sono attivi 2 soli inceneritori medio-piccoli, come quello di Padova da 170mila tonnellate annue e quello di Schio da 80mila.

Inoltre, nell'articolo si rammenta pure che il presidente della regione Veneto, il leghista Zaia, nel 2015 tuonò contro lo "Sblocca Italia" di Renzi dichiarando: «Abbiamo tre inceneritori e non ne costruiremo altri: siamo una regione "riciclona" e puntiamo dritti sul compostaggio.»

Dal 2015 la regione Veneto ha chiuso un nuovo inceneritore per rifiuti urbani e oggi ne ha solo 2.

E Salvini, in Campania, ne vorrebbe costruire uno per provincia.