Il presidente Usa Trump martedì era tornato sulla questione Darroch, l'ambasciatore britannico che riservatamente nelle relazioni con il proprio Governo aveva etichettato l'attuale amministrazione Usa in termini non certo esaltanti, con dei commenti offensivi postati sul proprio account Twitter.

Ma non sono state le considerazioni social di Trump a far decidere Darroch a rassegnare le dimissioni, quanto il fatto che Trump non avrebbe più avuto relazioni diplomatiche con lui, tanto che ad un banchetto a cui doveva partecipare gli è stato poi revocato l'invito, così come ad un evento già programmato con il ministro Liam Fox.

Dato che i rapporti diplomatici stanno alla base dell'attività di un ambasciatore, vista la piega che ha preso la vicenda, Kim Darroch ha preferito rassegnare le proprie dimissioni dall'incarico, comunque in scadenza entro la fine dell'anno corrente.

Theresa May ha comunicato in Parlamento la decisione di Darroch, apprezzando il gesto del suo diplomatico, ma dicendosi anche dispiaciuta, oltre a confermare, come fatto dal suo Governo fino a qualche ora prima, il pieno supporto al proprio ambasciatore.

Ma la fanciullesca isteria che anima il "trumpismo" rischia di diventare un'arma a doppio taglio per il presidente Usa.

Infatti, in un dibattito televisivo che si è svolto martedì sera in tv tra i due candidati Tory che si stanno sfidando per la leadership del partito e, allo stesso tempo, per la premiership del nuovo Governo, Boris Johnson - per cui Trump fa il tifo - non ha sostenuto l'ambasciatore britannico, rifiutandosi di rispondere alla domanda se lui, nel caso fosse stato il premier, avrebbe mantenuto o meno Sir Darroch nel suo incarico.

Invece, il suo sfidante Jeremy Hunt, attuale ministro degli esteri ha sostenuto come già nei giorni scorsi il proprio ambasciatore sulla base della considerazione che il buon governo dipende dal fatto che i funzionari pubblici siano in grado di dare consigli sinceri ed in piena libertà, oltre all'importanza di difendere i valori e i principi della nazione, in special modo quando sono sotto attacco.

Adesso gli iscritti al partito conservatore avranno un elemento in più per esprimere il proprio voto, potendo decidere anche se sia necessario o meno far valere ancora la dignità nazionale.