Dopo le elezioni del 12 dicembre il Regno Unito dirà addio oltre che all’UE anche alla Scozia? Forse. Iniziamo a parlare del sorprendente risultato ottenuto dal Premier Boris Johnson e dai Tory sui Laburisti di Jeremy Corbyn e sui Libdem di Jo Swinson.

I risultati parlano chiaro. I cittadini britannici dopo 3 anni di caos istituzionale dovuto alla Brexit hanno conferito non solo la vittoria ma anche una maggioranza assoluta in Parlamento al Partito Conservatore, anzi al loro leader Boris Johnson che ha già confermato l’uscita dall’Unione europea il 31 gennaio 2020. Uscita senza se e senza ma.

Questo il tweet post-elezioni del Premier Johnson:Grazie a tutti nel nostro grande Paese, a chi ha votato, a chi è stato volontario, a chi si è candidato. Viviamo nella più grande democrazia del mondo”.


Partito Laburista: I grandi sconfitti

Il grande sconfitto di queste elezioni è stato senza ombra di dubbio il leader laburista Jeremy Corbyn che dopo aver ha ammesso la sconfitta (una delle più brucianti della storia laburista) ha anche dichiarato il suo passo indietro affermando che: “Non guiderò il Partito in nessun altra campagna per le elezioni generali”. Il Partito Laburista in soli 2 anni ha perso circa 60 seggi. Una sconfitta che ha riacceso la battaglia intestina al Partito con l’opposizione interna che va all’attacco di Corbyn. Diciamo che all’interno dei Laburisti è arrivata l’ora della resa dei conti.


Partito Libdem: Dimissioni di Jo Swinson

Anche il Partito Libdem esce sconfitto da queste elezioni e perde anche la loro leader Jo Swinson. I media britannici riportano la decisione della Swinson dopo che per 149 voti non è stata rieletta al suo seggio ai Comuni. Adesso il Partito è guidato provvisoriamente da Ed Davey e Sal Brinton. E come i Laburisti, anche i Libdem dovranno capire il motivo della sconfitta.


SNP: Successo per gli indipendentisti scozzesi

Lo SNP (Partito Nazionale di Scozia) può festeggiare lo straordinario successo ottenuto a queste elezioni. Infatti, lo SNP ha conquistato 48 seggi, 13 in più rispetto alle precedenti elezioni politiche. Un successo che ha riacceso il sogno dell’indipendenza dagli inglesi e l’adesione all’Unione Europea sotto la bandiera della Croce di Sant’Andrea. Nicola Sturgeon, la Prima Ministra Scozzese ha dichiarato che: “In Scozia non potrebbe essere più chiaro che non vogliamo un governo a guida Boris Johnson, non vogliamo la Brexit e vogliamo che il futuro della Scozia stia nelle mani della Scozia e non dettato dai conservatori di Boris Johnson”. Un chiaro messaggio di indipendenza, accompagnata dalla richiesta ufficiale di un secondo referendum.

Appena terminata la sbornia da vittoria, il Premier Boris Johnson dovrà, non solo occuparsi della Brexit con le relative conseguenze socio-economiche, ma dovrà assolutamente disinnescare il rischio di implosione del Regno Unito con il probabile addio della Scozia.


Ecco i dati relativi all’esito delle elezioni del Regno Unito:Partito Conservatore: 365 seggi;
Partito Laburisti: 203 seggi;
SNP (Partito Indipendentista Scozzese): 48 seggi;
Libdem: 11 seggi;
DUP: 8 seggi;
Altri: 15 seggi.

Il numero necessario per la maggioranza alla Camera dei Comuni è di 326 seggi e i Tory la superano di ben 39 seggi.