La Camera dei Comuni, dopo un dibattito durato cinque ore, ha approvato il disegno di legge sul suicidio assistito promosso dalla parlamentare Kim Leadbeater con 330 voti a favore e 275 contrari.
La proposta di legge intende regolamentare il suicidio assistito per le persone malate terminali, offrendo un'opzione legale per una morte dignitosa e compassionevole.
Coloro che che lo sostengono ritengono che la legge rappresenti una norma di buon senso e umanità, consentendo alle persone di affrontare il fine vita con dignità e senza sofferenze inutili. I contrari esprimono preoccupazioni per la mancanza di garanzie, temendo possibili abusi o pressioni sulle persone vulnerabili, come anziani o individui sottoposti a maltrattamenti.
L'approvazione odierna, avvenuta con un voto di coscienza senza indicazioni da parte dei partiti, è solo il primo passo di un iter parlamentare ancora lungo. Il testo sarà sottoposto a un’analisi dettagliata nelle commissioni, durante la quale i parlamentari potranno proporre e discutere emendamenti per affrontare le preoccupazioni emerse.
Alcuni parlamentari, pur avendo votato a favore, hanno dichiarato che il loro sostegno in futuro dipenderà dalla capacità del testo di garantire tutele solide contro possibili abusi. Questo suggerisce che il cammino legislativo sarà caratterizzato da intensi confronti e modifiche, prima che si possa giungere a un consenso condiviso.
Superata questa fase, il disegno di legge dovrà essere approvato nuovamente sia alla Camera dei Comuni che alla Camera dei Lord per il via libera definitivo. Kim Leadbeater ha ammesso che un eventuale servizio regolamentato del suicidio non potrà essere operativo prima di almeno due anni dall'approvazione della legge.
In Europa il suicidio assistito è consentito in Svizzera, Paesi Bassi e Belgio.