Si terrà dal 17 al 19 febbraio, nell'Aula Paolo VI, il simposio internazionale "Per una teologia fondamentale del sacerdozio", organizzato dalla Congregazione per i Vescovi e dal Centro di Ricerca e di Antropologia delle Vocazioni. Presenti cardinali, preti, laici, religiosi, i lavori saranno aperti da Papa Francesco.

"L'iniziativa si propone di risvegliare l'entusiasmo per la nostra fede nel dono di Dio e dare nuovo slancio alla promozione delle vocazioni", ha dichiarato il cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione dei Vescovi, a capo del comitato organizzatore. La riflessione si amplierà "sui rapporti tra ministeri ordinati, membri laici e religiosi al fine di armonizzare il loro contributo, articolato e concorde, secondo la chiamata alla santità rivolta a ciascuno".

Tre i filoni principali che saranno discussi: "Tradizione e nuovi orizzonti", "Trinità, missione, sacramentalità", "Celibato, carisma, spiritualità".

Presentando il Simposio in Sala Stampa vaticana, il 12 aprile 2021, lo stesso Ouellet chiariva che non si sarebbe trattato di "un Simposio sul celibato sacerdotale" ma di una occasione "per svolgere una riflessione profondissima sul tema del sacerdozio" partendo da vocazione e formazione e finendo con la questione degli abusi. Una piaga nella Chiesa che, evidenziava in quell'occasione la teologa Michelina Tenace, professoressa della Pontificia Università Gregoriana, al banco dei relatori, "ha reso ancor più urgente ripensare sia il discernimento vocazionale che la formazione dei seminaristi".

Dunque, un incontro importante che si inserisce nel solco del Concilio Vaticano II che aveva messo in rapporto il sacerdozio dei battezzati rivalutato dai Padri e il sacerdozio di ministri, vescovi e preti, di cui la Chiesa cattolica ha sempre affermato la specificità. Un lavoro, seguito da "polemiche e divisioni nella Chiesa", osservava Ouellet, aggiungendo: "Quanto fatto dal Concilio non è entrato nella vita e nella pastorale della Chiesa".

Si era reso perciò necessario "un passo ulteriore" per "guardare alle differenze in modo più profondo e armonioso" e anche per realizzare degli "aggiornamenti pastorali", alla luce delle odierne "questioni ecumeniche", delle sfide di multiculturalismo e migrazione di quelle poste da "movimenti culturali che si interrogano sul ruolo della donna nella Chiesa". Temi, diceva il cardinale Ouellet durante la presentazione, sui quali si registrano "tensioni e visioni pastorali divergenti".

Dunque la finalità di tutto il Simposio è approfondire la teologia del sacerdozio, riaffermare i tratti essenziali della tradizione cattolica sulla identità del sacerdote, liberandola forse da una certa clericalizzazione e da alcune incrostazioni storiche.   (fonte Vatican News)