A maggio 2023 l'Emilia-Romagna (più la Romagna che l'Emilia) fu interessata da un'ondata di maltempo che causò frane e allagamenti... fu un disastro. Il disastro si sta ripetendo in queste ore più o meno della stessa gravità - le esondazioni potrebbero continuare e non è possibile conoscere ancora il totale dei danni - e più o meno nelle stesse zone colpite in precedenza.

Quindi, chi aveva appena finito di pagare con i propri soldi i danni dell'alluvione del 2023, adesso si troverà di nuovo con le case da ristrutturare e i mobili da ricomprare. Con quali soldi?

Un anno e mezzo fa, tornando anticipatamente dall'estero con tanto di stivali e telecamere al seguito, la premier Meloni girò in lungo e in largo le zone alluvionate promettendo soldi a tutti, in quantità, perché tutti potessero essere risarciti al più presto dei danni subiti. Per evitare che l'assistenza ai cittadini potesse trasformarsi in un spot elettorale per il Pd, Meloni evitò di fare quello che avrebbe dovuto: nominare commissario l'allora presidente della regione, Stefano Bonaccini, il più adatto per fare da tramite tra governo e istituzioni locali per ricostruzione e risarcimenti. Dopo settimane di attesa, Meloni scelse il generale Figliuolo.

Stavolta, però, il generale non è riuscito a fare gli stessi miracoli che gli furono attribuiti durante l'emergenza Covid.

Ce lo spiega Report (Rai 3): 

«Questa mattina la presidente facente funzione della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo, ha commentato lo stato di emergenza dovuto alle piogge di queste ore. Uno dei grandi temi è la progettualità sulle infrastrutture: "Siamo in attesa che il Commissario alla ricostruzione post alluvione 2023, ci approvi i piani speciali che noi abbiamo già validato come Regione già nel mese di luglio. I piani speciali prevedono la realizzazione di diverse opere dal punto di vista infrastrutturale per 4,5 miliardi". Proprio con lei noi di Report ci eravamo confrontati sulle difficoltà di una adeguata gestione del territorio. Più di un anno fa, le problematiche erano sempre le stesse».

Oltre al problema infrastrutture, vi è anche il problema risarcimenti. La pioggia di soldi promessi da Meloni non è mai arrivata: le cronache e le pagine dei social sono pieni di testimonianze di persone che hanno avuto risarcimenti beffa, pari a pochi euro, e di altre che ugualmente hanno avuto risarcimenti beffa, pari a un decimo dei danni subiti.

Meloni, prudentemente, dell'alluvione in Emilia Romagna del 2023 non parla, perché sa bene che non le conviene. Lo fa invece il suo luogotenente sul posto, il (post) camerata Galeazzo Bignami, impegnatissimo a stravolgere la realtà con dichiarazioni del genere, smentite da quanto riportato in precedenza:

«La situazione in Romagna è ancora una volta determinata da amministratori incapaci. Invece che girare per le campagne elettorali europee e regionali dovrebbero lavorare e spendere i soldi che il Governo ha dato loro per mettere in sicurezza il territorio. Hanno speso meno di un quarto dei 230 milioni assegnati. E invece che stare zitti attaccano il Governo e il Commissario Figliuolo. Se avessero dignità se ne andrebbero. Ma non lo spero neppure. Ancora una volta siamo costretti a lavorare per rimediare alla loro incapacità. Stanotte sul territorio, ora alla Protezione civile. Però ricordiamocelo per favore».

Il (post) camerata bolognese, oltretutto, parla di cifre che neppure lontanamente sono necessarie a ristorare i danni strutturali e tace completamente su quelle promesse e non concesse a persone e aziende che avevano subito danni. Ricordiamocelo, per favore!

E dato che a testimoniare una tragedia vi è sempre anche una nota comica, ecco il post social del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini:

«Sto seguendo con grande attenzione la situazione del maltempo in Emilia Romagna e altre zone d’Italia, in costante contatto con gli operatori sul campo per vigilare sulle infrastrutture e garantire la sicurezza dei cittadini, a cui va la nostra vicinanza in questi momenti difficili. Un ringraziamento a soccorritori e volontari, il Mit è pronto a fare la sua parte».

La dichiarazione è accompagnata da un video di case sotto almeno un metro d'acqua!

E Meloni? Tace.

Da AVS le arrivano però dei promemoria: 

Questo è quello di Fratoianni:«Secondo voi su quale pianeta vive Meloni? In queste ore la crisi climatica colpisce con violenza il nostro paese. Dopo il caldo record dell'estate, dopo la siccità drammatica che sta colpendo il sud, oggi l'Emilia Romagna e le Marche sono di nuovo sott'acqua, con gli argini dei fiumi che hanno straripato, in poche ore contiamo già oltre mille sfollati e vi sono tutte le possibilità che la situazione degeneri ancora, forse peggio di maggio 2023.E Meloni cosa fa nelle stesse ore?Promette a Confindustria di fermare la conversione ecologica e attacca le politiche ambientali. Sono corresponsabili dei disastri in corso e di quelli che continueranno ad arrivare se non si mette riparo alla crisi climatica».

E questo è quello di Bonelli, che la accusa di voler demolire il Green Deal