Sulla sua pagina social, Matteo Salvini ha riassunto l'intervista fattagli da Adam O'Neal, pubblicata qualche giorno fa sul Wall Street Journal, dal titolo "La visione europea di Matteo Salvini", ovvero come il populista italiano vuole ricostruire l'economia del suo paese e ridisegnare la posizione del continente nel mondo. 

Intervista che Salvini ha presentato invece con questo titolo "Economia, relazioni internazionali, immigrazione: ecco cosa farei da Primo Ministro".

Nel riassunto dell'intervista, Salvini (o chi per lui) si è dimenticato però di riportare alcuni passaggi, perché evidentemente sconvenienti e in contraddizione con quanto da lui dichiarato abitualmente nei suoi comizi nelle piazze o in tv.


Diritti umani.

Salvini crede che la repressione da parte della Cina dei musulmani Uiguri nello Xinjiang costituisca un genocidio? "Penso che la Cina sia una dittatura, un regime, che i diritti umani non esistono, contro le minoranze in generale... islamica, tibetana, cattolica". 

Pressato per una risposta più precisa, Salvini risponde così: "Temo di non poter viaggiare in Cina per un po'. Il mese scorso, quando si sono svolte le proteste a Hong Kong, siamo stati gli unici ad andare davanti all'ambasciata cinese per protestare per i diritti civili". "Sono contro ogni forma di repressione e violenza, contro qualsiasi gruppo etnico e qualsiasi religione. Pertanto, se questo genocidio è in atto, questo è un crimine contro l'umanità, che deve essere fermato con qualsiasi mezzo".

Ma guarda un po', Salvini che deve affrontare due processi per aver sequestrato quelli che lui giornalmente chiama "immigrati clandestini", definendo le ong come "vice scafisti", "finti generosi" che "operano un traffico di esseri umani organizzato", "signori finanziati da Soros" che "vorrebbe che l'Italia fosse un grande campo profughi perché a lui piacciono gli schiavi" e "sogna un'Europa piena di immigrati", e le Nazioni Unite come dei "matti"... adesso si professa paladino dei diritti umani.


Vittime in mare.

"Durante il mio mandato di ministro, abbiamo dimezzato il numero di vittime e persone disperse in mare".

Questo è quanto Salvini ha avuto il coraggio di dire nell'ultima parte dell'intervita al WSJ. In realtà, è accaduto l'esatto contrario. In rapporto al numero di imbarcazioni partite dal nord Africa (solo di quelle di cui si è avuta notizia) il numero di persone annegate in mare è stato percentualmente maggiore rispetto al passato, grazie anche alle difficoltà imposte dai decreti sicurezza. Ed a quei numeri, vanno aggiunti quanti sono annegati nelle barche affondate di cui nessuno ha mai saputo nulla...

Ma per il paladino dei diritti umani, Matteo Salvini, queste devono essere quisquilie, di cui comunque è meglio non parlare... almeno in Italia.