I tre "amici", o presunti tali, stavolta non si sono incontrati al bar, ma a Palazzo Chigi. Non avevano da parlare né di donne né di sport, ma di manovra (legge di bilancio dello Stato per il 2019)... roba seria.
Nei giorni passati, i tre amici - Conte, Salvini e Di Maio - avevano detto che la manovra non si tocca, non cambia, questa è e questa rimane... che piaccia o non piaccia all'Europa.
Dopo le tensioni sullo spread, i tre amici hanno scorporato dalla manovra i due provvedimenti che loro stessi avevano definito come bandiera di tutto l'impianto: la revisione della legge Fornero ed il reddito di cittadinanza. Nella manovra non sono presenti... o meglio, sono citati ma verranno realizzati tramite appositi disegni di legge a partire dal prossimo anno. I numeri della legge di bilancio sarebbero rimasti inalterati.
Dopo "l'ultima cena" avvenuta a Bruxelles tra commissari europei e ministri italiani, i tre amici - il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i vicepresidenti Luigi Di Maio e Matteo Salvini - hanno adesso dichiarato che la manovra non è più una questione di decimali, «obiettivo del Governo è rilanciare la crescita e lo sviluppo. Confermati gli obiettivi già fissati, in particolare sulle pensioni, sul reddito di cittadinanza e sulla tutela del risparmio.»
La dichiarazione è di lunedì sera e riassume l'ennesimo vertice dei tre amici sulla legge di bilancio che era stata definita immodificabile fino a qualche tempo fa. Vertice in cui il premier Conte ha riportato i contenuti dell'esito dell'incontro di Bruxelles con i vertici della Commissione europea.
Questo il commento ufficiale rilasciato da Palazzo Chigi per riassumere quanto i tre amici si sono detti ed hanno deciso: «Sono stati valutati gli emendamenti di iniziativa parlamentare al ddl sulla legge di bilancio e concordati quelli che saranno oggetto di approvazione.
Per quanto riguarda il dialogo in corso con le istituzioni europee, si è convenuto di attendere le relazioni tecniche sulle proposte di riforma che hanno più rilevante impatto sociale, al fine di quantificare con precisione le spese effettive.
Le somme recuperate saranno riallocate, privilegiando la spesa per investimenti, con particolare riferimento a quelle necessarie a mettere in sicurezza il territorio e a contrastare il dissesto idrogeologico.»
Roba da stropicciarsi gli occhi. Fino a qualche ora fa i tre amici assicuravano agli italiani che i conti della manovra erano immodificabili e credibili, a sostegno delle iniziative che il Governo voleva intraprendere. Adesso, lo stesso Governo dice di "attendere le relazioni tecniche sulle proposte di riforma che hanno più rilevante impatto sociale, al fine di quantificare con precisione le spese effettive"!
Ma come! Fino a qualche ora fa ci veniva detto che la revisione della Fornero ed il reddito di cittadinanza avrebbero fatto crescere il Pil dell'Italia. Adesso vengono a dirci che ancora non sanno quanto effettivamente quei provvedimenti peseranno per le casse dello Stato.
Dilettanti allo sbaraglio? Difficile trovare una definizione più "elegante" per descrivere l'attuale situazione.
Intanto, dopo l'ultima asta dei BTP che si è conclusa con un flop, il Ministero dell'Economia è corso ai ripari comunicando che "le aste di titoli a medio-lungo termine previste per il giorno 13 dicembre 2018 non avranno luogo".
Il motivo? Per il Mef ciò è stato deciso "in considerazione dell’ampia disponibilità di cassa e delle ridotte esigenze di finanziamento". Per chi invece pensa male, la ragione vera è da attribuire al fatto che il Governo, prima di fare una nuova asta, vuole prima vedere se riesce a trovare un accordo con Bruxelles, per evitare che anche quella di fine anno, prevista per il 28 dicembre, vada deserta o quasi.