Il cancelliere dello Scacchiere Jeremy Hunt, dopo essere entrato in carica, ha rilasciato alcune dichiarazioni che, pur cercando di rassicurare i mercati, finiscono per gettare ulteriori ombre sull'operato della premier Liz Truss:

"Nelle ultime settimane sono stati fatti degli errori - ha detto Hunt -, ecco perché sono seduto qui. È stato un errore tagliare l'aliquota fiscale ai più ricchi in un periodo in cui chiediamo a tutti di fare sacrifici".

È stato un errore, ha poi proseguito Hunt, anche quello di navigare alla cieca e produrre piani di revisione fiscale senza consentire all'organo di controllo indipendente, l'Office for Budget Responsibility, di verificarne le cifre.

Non solo. Il neo ministro delle Finanze ha fatto anche capire, neppure tanto tra le righe, che ci sarà un'ulteriore marcia indietro per quanto riguarda il piano di revisione fiscale proposto da Liz Truss oltre i passi indietro già effettuati, l'ultimo dei quali ieri con il ritiro di un provvedimento che prevedeva minori oneri per le imprese per circa 18 miliardi di sterline.

"La cosa che le persone vogliono, che i mercati vogliono, di cui il paese ha bisogno adesso, è la stabilità", ha detto Hunt. "Nessun cancelliere può controllare i mercati, ma quello che posso fare è dimostrare che abbiamo le coperture per i nostri piani fiscali e di spesa e per questo motivo dovremo prendere decisioni molto difficili, sia sulla spesa che sulle tasse". 

Hunt ha comunque aggiunto che la Truss dovrà esser giudicata alle elezioni e su quanto avrà fatto nei prossimi 18 mesi, non negli ultimi 18 giorni.

A parziale supporto della premier, si può dire che il fatto che Hunt sia il quarto ministro delle finanze nominato da Downing street in quattro mesi testimonia che i problemi della Gran Bretagna hanno radici che ben più profonde di quelle generatesi nelle ultime due settimane.

C'è però da ricordare che la leadership di Liz Truss rimane comunque appesa a un filo. Le figuracce inanellate nei giorni scorsi, lo scarso supporto dei parlamentari tories (solo un terzo di loro l'ha votata alle elezioni per la guida del partito), l'aver nominato nel governo solo i suoi sostenitori finiranno per indebolire ulteriormente la sua immagine. 

Inoltre, è implicitamente una resa da parte sua la nomina di Hunt che, dopo esser stato tra i candidati alla guida del partito conservatore, al ballottaggio ha sostenuto l'ex ministro delle finanze Rishi Sunak, l'avversario della Truss.

Se a fine mese il nuovo piano fiscale di Hunt prevedrà ulteriori restrizioni alla riduzione delle tasse, potrebbe essere complicato per l'attuale premier poter conservare l'incarico, poiché la sua credibilità, già adesso molto traballante, sarebbe di fatto completamente azzerata.

Da non dimenticare che in Italia, in linea di principio, il nuovo governo di destra vuole fare ciò che i mercati hanno già ampiamente bocciato nel Regno Unito... che però non ha la voragine di debito pubblico che pesa sull'Italia.