Il cavallo ecologia e ambiente è senza dubbio da cavalcare specialmente in un momento critico come quello che sta vivendo oggi il mondo intero.

Per troppo tempo, tante, troppe voci sono state inascoltate. Tra l'altro non credo oggi che ci sia una reale volontà di cambiare immediatamente il mondo.

L'economia del futuro è green e anche il business del futuro per molti è green. Bisogna però capire realmente cosa si intenda fare e chi saranno coloro che dirigeranno l'orchestra dando input realmente intelligenti. 

Con la pandemia, probabilmente, la svolta mondiale di un cambiamento sarà più facile, ma troppi dei "decisori" sono abituati ancora a ragionare allo stesso modo, così le tanto propagandate "rinascita" e "ricostruzione" post Covid sembrano ricalcare i binari della vecchia economia. 

Nelle scorse ore, i deputati del gruppo misto Muroni, Fusacchia e Fioramonti hanno annunciato la nascita del gruppo ecologista  FacciamoEco in collaborazione con la federazione dei Verdi.

Così i parlamentari hanno spiegato la loro iniziativa: "Abbiamo dato vita a una componente ecologista in Parlamento: si chiama FacciamoEco e collaborerà con la Federazione dei Verdi. Nella conferenza stampa di questa mattina, con Lorenzo Fioramonti e Alessandro Fusacchia, abbiamo sottolineato quanto sia importante la voce di chi ha una storia di impegno concreto sul fronte ambientalista, soprattutto in questo periodo, in cui in troppi usano l’ecologia come un bollino di qualità senza davvero comprenderne il valore.Daremo spazio alle realtà associative e scientifiche, che da decenni si battono per una vera transizione ecologica del Paese, e alle nuove generazioni, consapevoli che un nuovo ambientalismo politico non può prescindere da una nuova visione dell’economia.Incalzeremo il Governo per passare dalle parole ai fatti sulla transizione ecologica, cominciando con una serie di proposte concrete: dall'inserimento di un servizio civile ambientale nel PNRR per unire lavoro e formazione sulla messa in sicurezza del territorio, dal taglio dei sussidi ambientalmente dannosi che porti ad una riforma fiscale green, fino a un nuovo approccio sulla scuola e sulla ricerca, che saranno le vere leve dello sviluppo di questo Paese."

Belle parole, ma bisogna vedere cosa realmente e concretamente verrà fatto. 

Troppe associazioni "definite ambientaliste" alla fine hanno appoggiato la realizzazione di alcune opere in diversi territori Italiani, come è accaduto ad esempio per la vicenda dell'aeroporto Costa D'amalfi  in Campania.

Le esperienze negative dell'Ilva, della Terra dei fuochi, della Basilicata, del Sulcis, del Veneto, la testardaggine di proporre ancora da molti un progresso che parla di nuovi aeroporti, di nuove opere inquinanti senza probabilmente comprendere cosa davvero significhi una politica ambientale e cosa siano realmente gli inquinanti ambientali.

Così molti politici, spesso improvvisati, parlano di un nuovo modo di fare economia, sviluppo e progresso in cui l'ambiente dovrebbe essere protagonista, per poi, ad esempio, voler realizzare discariche, fonderie, aeroporti... nei pressi di aree agricole dove si coltivano prodotti a marchio igp!

Continuare a parlare di limiti di legge, continuare a misurare senza prendere provvedimenti,  continuare a parlare di Pil e di progresso per accettarne come costo ciò che accade a Taranto, è solo "follia". 

Molti aspettano grandi cose dal Ministero della transizione ecologica , ma ascolto ancora tanta gente, troppi politici e imprenditori che ritengono che chi parli d'ambiente sia solo un folle. Chi parla di ambiente e fa scienza secondo alcuni è un nemico del progresso, un pazzo che vorrebbe circolare solo in groppa ad un asino e comunicare con il mondo tramite segnali di fumo. 

Purtroppo non è così. La scienza  e chi la produce l'hanno  sostenuto tantissime volte, scrivendo appunto di scienza. Quella scienza spesso mai ascoltata e anzi da tanti denigrata, spesso da persone impreparate, senza alcun titolo per parlare.

Siamo giunti forse al punto di non ritorno. La terra non è in grado più  di riparare  gli errori dolosi e colposi  commessi nell'ultimo secolo dagli umani.

Oggi conoscendo con certezza che l'uomo vive in un ambiente con il quale  interagisce strettamente  bisogna prendere conoscenza e consapevolezza che abbiamo il diritto e il dovere di  vivere in questa terra senza sporcarla, senza infangarla, senza vanificare la sua enorme capacità di autogestirsi e mantenersi.

Viviamo in una multiproprietà che abbiamo il dovere di lasciare pulita per le generazioni  future.  

Per realizzare tutto questo bisogna "smettere" di ricorrere alla scienza solo quando fa comodo. La scienza va ascoltata e deve guidare tecnicamente  le scelte politiche in campo ambientale. Non esiste altra soluzione. 


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