"I deputati della Duma di Stato hanno ricevuto un invito al Cremlino per il 30 settembre, per partecipare ad un evento che inizierà alle ore 15:00 a cui sarà presente il presidente Putin".

Questo è quanto pubblicato sul proprio canale Telegram dal deputato Denis Parfyonov e ripreso dall'agenzia Novosti. Quale sia il contenuto dell'evento non è stato precisato, ma quale possa essere è però facile immaginarlo.

Ieri, il sito Meduza (che ultimamente non sembra essere bene informato dalle anticipazioni fornite dalle sue fonti al Cremlino) aveva comunicato che Putin non avrebbe ratificato subito i referendum di annessione dei territori ucraini occupati dalla Russia tenutisi nei giorni scorsi, aspettando di vedere quale esito, dal punto di vista militare, nel Donbass e nel sud avrebbe avuto lo schieramento sul campo dei 300mila riservisti da lui mobilitati. 

Invece, la realtà è ben diversa.

Il presidente Putin, venerdì, firmerà i decreti in cui sarà proclamata l'annessione alla Russia degli oblast di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson, corrispondenti a circa il 15% del territorio ucraino.

A far da corollario alla cerimonia, un grande concerto rock che si terrà venerdì sulla Piazza Rossa, dove è già stato allestito un palco con enormi schermi video, insieme a dei cartelli su cui è scritto "Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia, Kherson - Russia!"

Una vicenda paradossale sia sul piano diplomatico, visto che in pochi saranno gli Stati a riconoscere la validità di quei referendum, che sul piano militare, dato che i russi stanno arretrando su tutta la linea del fronte, tanto che Kiev starebbe per infliggere un'altra grave sconfitta a Mosca con la cattura della città di Lyman, principale bastione rimasto ai russi a difesa della parte settentrionale del Donetsk. La sua caduta potrebbe spalancare la strada alle forze ucraine per lanciare attacchi su buona parte del Donbass.

Ma la mossa del presidente russo è anche una minaccia all'occidente che, probabilmente, sarà ricordata nel suo discorso di venerdì. Se gli ucraini attaccheranno le regioni appena annesse con le armi fornite dai partner di Kiev, Putin interpreterà tale attacco come un attacco diretto alla Russia e, a suo dire, sarebbe autorizzato a rispondere con qualsiasi tipo di arma (minacciando l'uso di quella nucleare) che potrebbe non essere rivolta solo contro l'Ucraina.