Durante la conferenza stampa di fine anno, il presidente russo Vladimir Putin ha affermato sia di essere pronto a parlare in qualsiasi momento con il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump che di essere disposto ad incontrarlo se lui lo desiderasse.
Quando incontrerà Trump? Putin non è in grado di dirlo, perché al momento non c'è nulla al riguardo: "Non gli parlo da più di quattro anni", ha detto il presidente russo.
In precedenza, la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, aveva dichiarato che Mosca è pronta a contattare Washington per risolvere la crisi ucraina, ma non ha ancora ricevuto proposte serie dal team di Trump.
Intanto a Bruxelles Zelensky ha dichiarato - neppure tanto tra le righe - che dell'aiuto dell'Ue se ne fa poco o nulla, perché quello che conta è l'aiuto degli Stati Uniti. In pratica, il presidente ucraino ha partecipato al Consiglio europeo per dire che attende di parlare con Trump, quando si sarà insediato alla Casa Bianca, per sapere che cosa avrà deciso di fare in relazione al conflitto in corso:
"Cosa dirò a Trump? Benvenuto Donald. Intendo dire, penso che il presidente Trump sia un uomo forte, e desidero molto averlo dalla nostra parte. Per me, è molto importante. Voglio discutere con lui tutti i dettagli di questa guerra. Penso che sia molto importante perché non è stato in questa guerra, perché non era presidente. Ma voglio condividere con lui più informazioni possibili, avere tempo per parlarne, per pensare, per ascoltare e per sentire il suo punto di vista e per mostrare il nostro punto di vista. Desidero vivamente che Trump ci aiuti a porre fine a questa guerra. Sono semplicemente contrario alle sole parole che vogliono unicamente il cessate il fuoco. Riuscite a immaginare ad esempio, di avere un cessate il fuoco e che tra due mesi, sei mesi, un anno, Putin torni a colpire? Chi ci rimetterebbe? Tutti".
In attesa delle dichiarazioni ufficiali a conclusione del vertice di Bruxelles, le posizioni sul conflitto tra Russia e Ucraina sembrano essere le seguenti: da una parte c'è l'Europa e il neo segretario generale della NATO che fanno intendere di voler proseguire la guerra, dall'altra c'è Zelensky che da guerrafondaio è diventato pacifista e cerca qualsiasi via d'uscita, anche solo simbolicamente dignitosa per salvare la faccia, per trovare un accordo con Putin e fermare la guerra.
Zelensky è passato dal dire che il conflitto potrà terminare solo con la sconfitta della Russia, al dire che è necessario fare pressione sulla Russia per giungere ad una pace giusta e duratura.